L'orientamento del governo è chiaro: accelerare sulle riaperture. La palla passa nelle mani del Comitato tecnico scientifico, che entro il 30 settembre dovrà fornire un parere sulle attività che potranno essere liberate dalle precedenti restrizioni. L'effetto rimbalzo sulla campagna vaccinale è arrivato prima del previsto: all'indomani del via libera del Consiglio dei ministri al decreto, che estende l'obbligo green pass per tutti i lavoratori pubblici e privati, le vaccinazioni volano in Lombardia e Piemonte. I dati che arrivano dall'Emilia Romagna confermano il trend: ieri sono state 8.037 le prenotazioni, il doppio rispetto alle circa 4mila del giorno precedente. «A livello nazionale, si è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20%e il 40% rispetto alla scorsa settimana», ha fatto sapere ieri il commissario Figliuolo.
Ma decisivo, per il ritorno alla normalità, sarà il responso del Cts. Per capire dove e come spingere. L'idea dell'esecutivo è riaprire le piste da ballo delle discoteche. Primo segnale del nuovo corso aperturista. È un settore, insieme agli impianti sciistici, tra i più penalizzati. Con l'obbligo del passaporto vaccinale anche gli operatori del settore sciistico possono iniziare a programma la stagione invernale. Non dovrebbero esserci più ostacoli: a dicembre riaprono le piste. Sulla riapertura delle discoteche si rischia la polemica. «Le discoteche non sono musei. Un conto è passeggiare in modo ordinato nei luoghi di cultura, un altro è ballare. Le discoteche richiedono movimenti, contatto fisico e assenza di mascherine. Non confondiamo situazioni differenti», precisa il ministro della Cultura Dario Franceschini. Con l'impennata delle vaccinazioni il governo avvia una riflessione anche sul settore di sagre e feste popolari. Il via libera non arriverà nei prossimi giorni. Ma si sta cominciando a mettere a punto la road map per arrivare allo sblocco per fine anno. Altro capitolo vincolato al green pass è il sistema dei colori, in vigore fino ad agosto, per assegnare la fascia di rischio ad ogni Regione. Si va verso il superamento del vecchio modello. Sono due le opzioni allo studio: una rimodulazione dei criteri, meno stringenti, per stabilire il livello di rischio, o la definitiva archiviazione. A breve il governo dovrebbe autorizzare il ritorno negli stadi al 100% della capienza. Sul tema prende posizione il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali: «Il governo si esprimerà entro fine settembre sulla capienza al 100% per gli Stadi italiani. Abbiamo ancora un po' di tempo per valutare l'andamento della situazione epidemiologica. Io sono ottimista, la capienza al 35% del pubblico al chiuso e del 50% all'aperto è solo un punto di partenza. L'obiettivo è arrivare al 100% quanto prima». Restando in tema di sport c'è l'opzione per piscine e palestre di far cadere i vincoli di capienza. Si potrebbe valutare l'ipotesi, dal 15 ottobre in poi, di consentire ai titolari di piscine e palestre di accogliere clienti senza limiti. C'è chi nell'esecutivo spinge per togliere l'obbligo della mascherina al chiuso in bar e ristoranti e uffici pubblici. Ma difficilmente la decisione arriverà a breve. Il governo vuole attendere il raggiungimento della soglia del 90% di immunizzati.
L'abolizione della Dad selettiva resta una priorità dell'esecutivo Draghi.
Con le attuali regole anti-Covid se in una classe un alunno viene a contatto con positivo scatta quarantena e Dad per la classe. La spinta forte in queste ore porterebbe a un'altra soluzione: tampone per l'alunno venuto a contatto con il contagiato. Ma le lezioni restano in presenza. Bye bye didattica a distanza.
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