Sabotatori ucraini, deraglia un treno a Bryansk. Gli Usa: "20mila russi uccisi in cinque mesi"

Il Cremlino: "Cifre campate in aria". Londra: "Sono a corto di munizioni"

Sabotatori ucraini, deraglia un treno a Bryansk. Gli Usa: "20mila russi uccisi in cinque mesi"

Guerra di cifre, oltre che ideologica, tra Stati Uniti e Russia sul conflitto in Ucraina, mentre i preparativi per la controffensiva di Kiev «sono in dirittura d'arrivo», secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksy Reznikov, che rivela la preparazione, da parte di Mosca, di un piano di evacuazione da Zaporizhzhia. Per Washington, più di 20mila soldati russi sono morti e altri 80mila sono stati feriti in cinque mesi di combattimenti, dall'inizio di dicembre, nell'Ucraina orientale, in particolare a Bakhmut. «Stimiamo che la Russia abbia subito più di 100mila perdite, tra cui oltre 20mila morti in azione», ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby. «Il tentativo di offensiva della Russia nel Donbass, in gran parte attraverso Bakhmut, è fallito... La Russia non è riuscita a conquistare alcun territorio strategicamente significativo», ha aggiunto Kirby. Il computo complessivo delle vittime, secondo il bollettino dello Stato maggiore ucraino, sfiora le 200mila: sarebbero più di 191mila i soldati russi morti dall'inizio dell'invasione. Il portavoce americano Kirby, citando informazioni di intelligence statunitensi recentemente declassificate, ha affermato che circa la metà delle persone uccise erano soldati reclutati dalla compagnia militare privata Wagner.

«Stime campate per aria», le definisce il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, spiegando che Washington non possiede dati simili. Mosca ne approfitta per sfoderare i numeri delle recenti perdite ucraine: 480 tra soldati e mercenari stranieri nelle ultime 24 ore e 44 unità di equipaggiamenti militari sono stati eliminati nella regione di Donetsk, secondo la Difesa russa.

Eppure, anche secondo l'aggiornamento del ministero della Difesa britannico, i russi hanno un problema: nonostante l'industria continui a produrre a pieno ritmo, Mosca non riesce a soddisfare le richieste dei vertici militari e la carenza di munizioni provoca divisioni interne. Anche il capo della Wagner Prigozhin ha ammesso: «I soldati hanno bisogno di almeno 300 tonnellate di proiettili d'artiglieria al giorno per continuare l'assalto alla città ucraina orientale di Bakhmut». E i combattimenti non accennano a fermarsi in Ucraina. Non a caso, la Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, ha approvato a larga maggioranza i decreti che prorogano di tre mesi la legge marziale e la mobilitazione generale fino al 18 agosto.

I russi adesso temono di essere colpiti sul proprio territorio. Ieri, nella regione di Bryansk, una locomotiva e vagoni di un treno merci sono deragliati, secondo Mosca a causa di una manomissione da persone non autorizzate. E sono sei le regioni che hanno cancellato le parate del 9 maggio per il Giorno della Vittoria contro la Germania nazista.

L'ultima è Saratov, 650 km dal confine ucraino. «Preoccupazioni per la sicurezza», dice il governatore. Giorni fa, le prime cancellazioni dalle regioni di Belgorod, Kursk, Voronezh, Oryol e Pskov. Anche la Crimea ha annullato le parate.

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