Dopo il caso della nave Diciotti, la nave di cui aveva bloccato lo sbarco sulle coste italiane ottenendo in cambio un'indagine per sequestro di persona, a Matteo Salvini è successo di nuovo. Durante il suo comizio a Riccione, il segretario della Lega ha svelato di avere ricevuto una comunicazione dalla magistratura circa una nuova indagine, per lo stesso reato, su fatti risalenti alla sua esperienza da ministro dell'Interno. "Sabato - ha attaccato il leader del Carroccio - mi è arrivato l'ennesimo fascicolo. Devono decidere nei prossimi 90 giorni se devo essere processato per il reato di sequestro di persona". Il motivo? "Ho bloccato per quattro giorni uno sbarco di 100 immigrati da una nave in Sicilia". Quindi l'avvertimento ai pm competenti: "Se devo essere processato facciano pure. L'ho fatto e lo rifarò finchè campo quando torno a fare il ministro", ha detto Salvini davanti ai suoi simpatizzanti.
Come detto, non è la prima volta che si contesta al segretario leghista il sequestro di migranti. Era già successo per la Diciotti, la nave rimasta per giorni al largo delle coste di Catania a cui l'allora capo del Viminale non aveva concesso l'autorizzazione per entrare nelle acque territoriali italiane e sbarcare i migranti a bordo.
Decisione che era costata a Salvini un'indagine della magistratura, successivamente depotenziata dal "no" della Giunta per le Immunità del Senato che tante discussioni aveva scatenato all'interno del Movimento 5 Stelle. In quel caso, i senatori pentastellati si erano accodati al parere espresso dalla piattaforma Rousseau.
In passato, a Salvini era già capitato di essere indagato per sequestro di persona. Era successo per essersi opposto alla richiesta di un porto sicuro da parte delle navi ong Open Arms e Sea Watch. La prima indagine risulta ancora in corso, mentre l'altra è stata archiviata a metà giugno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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