L'attacco al bus carico di 51 studenti delle medie ha subito fatto risollevare il dibattito sullo Ius soli. Ai due bambini eroi che hanno chiamato i carabinieri, infatti, lo Stato sembra pronto a donare la cittadinanza italiana per "meriti speciali", dunque prima che raggiungano l'età prevista dalla legge per fare domanda. Sia Ramy che Adam, infatti, sono nati tra Crema e la provincia di Milano, ma per ora non hanno il passaporto. In Italia vige lo ius sanguinis, e sarà così almeno per un po'.
I genitori dei due ragazzini hanno chiesto per i loro figli la cittadinanza italiana. Salvini, Di Maio, Conte e l'intero governo si sono dimostrati possibilisti. Ma da "non è nel contratto di governo" una modifica delle norme e il passaggio dallo ius sanguinis allo ius soli.
"Stiamo facendo tutte le verifiche del caso perché prima di fare scelte così importanti bisogna aver controllato tutto e tutti", ha detto oggi Salvini a chi gli chiedeva a che punto fosse la procedura per concedere la cittadinanza al piccolo studente.
Po però fissa i paletti: "Ramy vorrebbe avere Ius soli? È una scelta che potrà fare quando verrà eletto parlamentare - ha aggiunto Salvini - per intanto la legge sulla cittadinanza va bene così come è. Si può aprire la possibilità di discuterne? Assolutamente no".La posizione è condivisa da Conte e da Di Maio, che sottolinano come lo ius soli non sia "nel contratto di governo".
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