Salvini con la bimba sul palco, accuse choc: "È come Hitler"

Dopo la festa di Pontida, su Twitter spopola l'hashtag #Salvinisciacallo dopo che il leader del Carroccio ha portato sul palco una bimba di Bibbiano. Qualche utente è andato oltre, paragonando Salvini addirittura ad Adolf Hitler

Salvini con la bimba sul palco, accuse choc: "È come Hitler"

Matteo Salvini come Adolf Hitler. È l'inquietante paragone che qualcuno, nelle ultime ore, ha lanciato su Twitter per accusare il leader del Carroccio di strumentalizzare i bambini a fini politici. Il riferimento del popolo anti-leghista dei social è al gesto con cui Salvini, durante la festa di Pontida, ha portato sul palco una bimba coinvolta nello scandalo di Bibbiano e restituita ai suoi genitori. Per questo episodio, l'ex ministro dell'Interno è stato massacrato sui social. Tra i critici anche l'eurodeputato Carlo Calenda, che ha virtualmente crocifisso Salvini e la Lega parlando di "schifo". Immediata la replica del segretario leghista: "Chissenefrega. Se qualcuno ruba i bambini, io voglio gridare da papà che è uno scandalo portarli via dalle famiglie. Non era necessario avere una bambina, ma cinquanta bimbi sul palco. Non solo dall'Emilia, arrivano segnalazioni da tutta Italia. I delinquenti sono quelli che rubano i bambini", con un chiaro riferimento alla vicenda di Bibbiano e all'inchiesta Angeli e Demoni.

Ma lo scontro non accenna a placarsi. E sui social, specie su Twitter, le truppe di leghisti e anti-leghisti continuano a insultarsi reciprocamente. Qualcuno, però, è andato oltre. Pensando bene di affiancare con un fotomontaggio la foto di Salvini con la bimba strappata a mamma e papà con uno scatto famosissimo. Quello che ritrae Adolf Hitler insieme a una bimba. "Trova le differenze", il messaggio allegato dal profilo "Fotografie segnanti". Anche se in realtà, scorrendo i post che condividono l'hashtag #Salvinisciacallo, si trova almeno un altro fotomontaggio simile.

Da un lato il fondatore del partito nazional-socialista tedesco, dall'altro il segretario della Lega. Un parallelo assurdo, anti-storico, infame e diffamatorio. Che getta una luce a dir poco sinistra sulla libertà di pensiero traboccante sui social.

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