Salvini freddo con Parisi: "Io parlo con Berlusconi"

Da Pontida Salvini lancia il "no" al referendum. E sulla secessione: "Dell'Italia di oggi ci si vergogna"

Salvini freddo con Parisi: "Io parlo con Berlusconi"

Tra bandiere, trattori e simboli leghisti, chiude oggi il raduno nazionale della Lega nord di Pontida. Una tre giorni per ribadire con forza il "no" al referendum costituzionale e all'Unione europea dei poteri forti. Sul tavolo anche il tema scottante delle possibili alleanze all'interno del centrodestra lanciato alla convention di Stefano Parisi. "Il mio interlocutore in questo momento è il segretario di Forza Italia, Silvio Berlusconi - ha messo in chiaro Matteo Salvini - visto che con Giorgia Meloni l'accordo è sostanzialmente generale".

Arrivato a Pontida a metà mattina, Salvini ha fatto un giro tra gli stand firmando autografi, stringendo mani e scattando selfie. Poi, davanti a un banco che vendeva gadget e magliette, ha incontrato Gad Lerner con il quale ha scambiato alcune battute. In particolare sul papa, dal momento che su una t-shirt in vendita c'era scritto "Il mio papa è Benedetto". Quindi, ha continuato il suo giro sul "sacro prato" tra i militanti e i supporter. In una Pontida dedicata alle ragioni del "no" al referendum sulle riforme costituzionali volute dal premier Matteo Renzi non hanno molto spazio i vecchi temi della secessione cari alla Lega prima maniera. A ricordarli c'è solo uno striscione. A chi gli chiede se quello striscione che invoca la secessione sia ormai anacronistico, Salvini replica parlando delle condizioni del Paese e dei migranti. "L'Italia di oggi è un'Italia di cui ci si vergogna perché dà 300 euro agli invalidi e 1.000 euro alle cooperative che garantiscono gli immigrati - tuona il leader del Carroccio - l'Italia o sta insieme riconoscendo le diversità come Miglio ha insegnato, oppure il Paese di oggi è un Paese di cui vergognarsi".

All'indomani della chiusura della convention di Parisi al Megawatt di Milano, gli occhi dell'opinione pubblica sono puntati su Salvini. Che risponde con freddezza a Mister Chili: "Io voglio una Lega forte. Che cosa farà il resto del centrodestra lo dovrà decidere lui. Se ha coraggio viene dietro a noi - mette in chiaro - altrimenti la Lega è pronta a fare da sè".

Quanto alla platea che Parisi ha riunito a Milano, il leader della Lega Nord è lapidario: "Le mummie di Parisi? Non vogliamo recuperare qualcuno che è solo a caccia di poltrone". "La scelta - conclude - è o con noi o con la Merkel: liberi o schiavi della moneta unica".

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