Tra la Lega e il Movimento 5 Stelle le differenze ci sono. E sono molte. L'ultima in ordine di tempo riguarda la cosiddetta "ecotassa", ovvero un nuovo balzello che andrebbe ad innalzare il prezzo delle automobili. E ora, il famoso contratto di governo siglato dai due partiti all'indomani delle elezioni potrebbe subire delle modifiche. Questa, almeno, è l'opinione del vicepremier Matteo Salvini che, al forum dell'Ansa, ha aperto a questa ipotesi: "Si potrà fare. Magari quello che abbiamo stabilito a maggio del 2018, a settembre del 2020 va 'ri-tarato'".
Il ministro ha poi proseguito dicendo: "Se ci sarà un rallentamento dell'economia, la guerra dell'economia tra Stati Uniti e Cina, è chiaro che dobbiamo arrivare a soluzione diverse. Nel frattempo ci saranno anche le elezioni europee".
La questione posta da Salvini è più che mai attuale. Proprio oggi, infatti, non appena la Lega ha mostrato i primi malumori nei confronti dell'ecotassa, il sottosegretario all'Economia Laura Castelli ha richiamato il Carroccio all'ordine, appellandosi proprio al contratto di governo.
L'ecotassa e il contratto di governo
L'emendamento firllino per introdurre quella che appare una vera e propria tassa ha creato parecchio caos nella maggioranza. Già perché se da una parte si favoriscono coloro che intendono comprare un'auto "green", dall'altra si penalizzano tutti coloro che stanno per acquistare una macchina alimentata con carburanti più inquinanti, costringendoli a pagare dai 150 ai 3mila euro in più. Una norma che non è affatto piaciuta alla Lega, che ha fatto dell'abbassamento delle tasse il suo cavallo di battaglia durante l'ultima campagna elettorale.
Subito, Salvini ha fatto sapere: ""Sono contrario ad una tassa che vada a tassare un bene già ipertassato. Sono assolutamente contrario a nuove tasse sull'auto". Una posizione, quella della Lega, rilanciata dal capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo: "A proposito del bonus-malus sulle automobili introdotto nella manovra economica alla Camera, pur condividendo il fatto che vada incentivato l'acquisto di auto elettriche, siamo però contrari ad un aggravio di costi per chi acquista auto di normale dotazione. Pertanto cambieremo la norma al Senato".
L'altro vicepremier, Luigi Di Maio, ha cercato di smorzare le polemiche, dicendo: "Non esiste nessuna nuova tassa per auto già in circolazione. Chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina non pagherà un centesimo in più".
A rimettere tutto in gioco, però, è stato il sottosegretario all'Economia Castelli che ha detto: "La volontà politica del governo è
tenerla, perché non colpisce chi ha un'auto molto vecchia, né chi compra una macchina sotto una certa cilindrata. Comunque le persone meno abbienti non sono colpite ed è nel contratto di governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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