Salvini contro le Sardine: "Chi vuole cambiare decreti sicurezza è contro la lotta alla mafia"

Il leader della Lega alla manifestazione che si tiene al Palazzo dei Congressi di Roma. “Sono ragazzi simpatici, ma parliamo di cose serie”

Salvini contro le Sardine: "Chi vuole cambiare decreti sicurezza è contro la lotta alla mafia"

L’umore della sala gremita è alle stelle. Si va a caccia di sicurezza e produttività. Di ricchezza e benessere. Di rifiuti fuori dalle strade e metro che funzionano. Almeno una volta tanto. Un miraggio appare di fronte ai cittadini romani: si chiama Matteo Salvini. La difesa dei commercianti e delle imprese italiane è uno dei punti centrali. La manifestazione organizzata dalla Lega attrae militanti e curiosi. Sotto i riflettori c’è la voglia di fare e non è un caso che l’appuntamento voluto dal suo leader si chiami “Roma torna capitale”.

L’ora x scocca alle 16.30. E Salvini compare nella sala del Palazzo dei Congressi all’Eur sulle note dell’inno di Mameli. “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta…” cantano i presenti. Salvini fa capolino sul palco e via lo scroscio degli applausi. Quando prende la parola i presenti si accorgono che non è un miraggio. Lui è qui per restare. Roma è in difficoltà e la Lega (insieme al centrodestra) si erge ad argine contro la malapolitica della sindaca, Virginia Raggi. “Perché non processare Raggi per sequestro di persona, considerando che tiene in ostaggio migliaia di pendolari ogni giorno tra le linee della metropolitana che sono un colabrodo?"

Giù risate e applausi. Il Carroccio si pone a difesa dei produttori. Roma città leghista. Roma in cerca di una via di uscita dall’amministrazione grillina. Le parole di Salvini arrivano puntuali.“Purtroppo l’economia italiana è ferma. E questo governo non è in grado di dare soluzioni. Con qualche trucchetto possono tirare a campare qualche mese in più, ma sicuramente non è la soluzione ai problemi dell’Italia. Presto vinceremo”. Quando saranno al governo, promette, pace fiscale per tutti quelli che hanno problemi con Equitalia. Poi un pensiero per Bruxelles. “Noi siamo dentro l’Ue, vogliamo cambiarla dall’interno. Certo, se continueremo a prendere schiaffi ne dovremo trarre le conseguenze”.

Si sofferma anche a parlare delle Sardine, ragazzi e ragazze che lo tallonano dallo scorso novembre. Da quando a Bologna si posero a guardiani contro il salvinismo dilagante. “Non so se li hanno letti i decreti sicurezza perché nei decreti ci sono soldi e poteri a sindaci, poliziotti, vigili del fuoco, all’agenzia dei beni confiscati alla mafia. Non so se le cosiddette Sardine vogliono depotenziare l’agenzia che combatte mafia, camorra e ‘ndrangheta. Sono ragazzi simpatici, però io ritengo che l’Italia abbia bisogno di più sicurezza”. Così Salvini risponde a chi gli chiede della contromanifestazione delle Sardine a Roma in piazza Santi Apostoli.

Cosa risponde a Mattia Santori che lo ha definito erotico tamarro? “Cosa vuoi rispondere a uno che ti dà del tamarro? Parliamo di cose serie. Noi siamo qua a parlare di rifiuti, mobilità, ambiente, commercio, sanità. Noi siamo a parlare di cose concrete e fuori ci sono quelli che si occupano di tamarri, di sovranismo”.

Commercio e periferie sono allo sbando. Le saracinesche chiudono. La malavita dilaga. Ma, per la Raggi, il leader leghista è “solo un chiacchierone”. Lui ci scherza su: “Pensa di stare a Madonna di Campiglio, pensa alle funivie”. Poi approfitta e attacca anche il governatore della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Non c’è mai quando si tratta di risolvere i problemi del suo territorio”. Si schiera a difesa dei cittadini di serie B. Dei dimenticati, degli invisibili. “Roma sia città aperta ai disabili”. Quelli che Zingaretti non vede. E giù applausi.

“I cittadini pagano le tasse e devono pretendere scuole pulite e strade pulite”. Il centrodestra deve guardare oltre. Serve una classe dirigente preparata che vada oltre i partiti. Servono politiche che rilancino il lavoro. Serve sbloccare i cantieri della città. “Roma deve riempirsi di cantieri e se qualcuno fa il furbo: dritto in galera”. Salvini dà un’altra stoccata all’attuale inquilina del Campidoglio. Bisogna rilanciare il commercio e non reprimere l’iniziativa dei commercianti.

“Ho visto la municipale intervenire per sistemare un tavolino davanti un bar… ma lasciamoli lavorare!” Ovazione. “Giù le tasse. E rispetto della legge”, aggiunge. La Roma che vive e crede nella libertà dell’iniziativa privata, sentitamente ringrazia.

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