Salvini sotto attacco sui ritardi dei treni. Ma i numeri e gli esperti gli danno ragione

Il ministro: "Il 90% è in orario". L'opposizione: "Si dimetta". Fs conferma: "L'estate è il periodo migliore per fare i lavori"

Salvini sotto attacco sui ritardi dei treni. Ma i numeri e gli esperti gli danno ragione
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«Come ristrutturare casa, mentre i proprietari sono in vacanza». Così, fonti delle Ferrovie dello Stato, spiegano a Il Giornale il perché dei tanti cantieri estivi sulle tratte. Prescindendo dalla logica però, gli attacchi continui sui ritardi dei treni al vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini continuano, con tanto di richiesta di dimissioni. Ma il leader leghista li respinge con i numeri. «La puntualità in questi giorni - fa sapere il segretario del Carroccio - sia Alta Velocità che Regionali è superiore al 90%, nonostante 1.400 cantieri aperti per manutenzione, investimenti e maggior sicurezza». I soldi messi a terra - ricorda il ministro - corrispondono a 650 milioni di euro. Le cifre di Salvini sono sovrapponibili ai report della Rete ferroviaria italiana. Quelli per cui treni regionali in orario, ossia entro i cinque minuti di ritardo, sono il 94.8%. E quelli ad Alta Velocità in orario, ossia entro i dieci minuti di ritardo, sono il 96.9%.

Insomma, Pd e compagni, per l'esponente del governo, vedono una catastrofe che le cifre smentiscono. E sempre la Rfi, con una nota, argomenta sui lavori estivi: «Di norma - si legge - è in concomitanza della chiusura delle scuole e delle ferie estive che vengono collocati i lavori più complessi e a maggior impatto che necessitano di un'interruzione continuativa della circolazione treni». La ratio è chiara: i lavori in estate incidono sul Pil in misura minore rispetto a interventi infrastrutturali nei mesi autunnali o invernali. Anche perché - come fotografato invece da Trenitalia - «nelle due settimane centrali di agosto viene registrato un calo dei passeggeri pari al 20% o al 30%». «Sulla Roma - Milano - insistono da Trenitalia - gli spostamenti business non ci sono perché le attività si fermano». La preferenza estiva sugli interventi infrastrutturali è un punto di vista condiviso anche dal professor Andrea Giuricin, che è il responsabile degli studi sui trasporti presso l'Università di Milano Bicocca. «È logico - argomenta l'esperto - fare gli interventi durante il periodo estivo perché proprio d'estate la rete vede meno traffico». E ancora: «Infatti non ci sono i treni pendolari e il numero di treni AV è lo stesso (o anche inferiore) degli altri periodi dell'anno».

Comunque, la minoranza parlamentare insiste sul punto. E Angelo Bonelli, deputato di Verdi e Sinistra e portavoce di Europa Verde, annuncia una raccolta firme per chiedere le dimissioni di Salvini, parlando di «un'Italia al collasso».

«Chiederemo conti a lui e Rfi di tutto», attacca il Pd, con Antonio Misani, che definisce i treni ad Alta velocità un «miraggio» per via dei «lavori sulle tratte cruciali». Ma i perché degli interventi estivi sono stati spiegati da ben più di un solo attore politico.

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