Commenti entusiasti sui social dopo che la Chiesa ha aperto a una possibile beatificazione di Sammy Basso, il biologo malato di progeria morto all'età di 28 anni e diventato un'icona di coraggio, resilienza e fede. «Non escludo la possibilità di aprire, tra cinque anni come prevede l'attuale procedura canonica, la causa di beatificazione per Sammy Basso» ha affermato il vescovo di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, durante un evento a Mestre.
Nato a Schio e vissuto nella vicina Tezze sul Brenta, nel Vicentino, Sammy Basso, era il paziente più longevo al mondo affetto da progeria e ha dedicato la sua breve vita alla ricerca scientifica e alla sensibilizzazione su questa rarissima malattia genetica che causa un invecchiamento precoce. Il vescovo ha sottolineato come Sammy abbia evidenziato «una santità nella vita ordinaria insieme a una profondità interiore straordinaria», di cui sono giunte numerose testimonianze alla diocesi. Per la beatificazione occorre dimostrare una «fama di santità» della persona e il riconoscimento di un miracolo dovuto alla sua intercessione.
«Ho avuto modo di conoscere personalmente Sammy. Considero ciò una grazia speciale, perché è stato una grande luce che si è accesa nella notte del mondo.
Mi stupì il fatto che - come mi scrisse - egli fosse interessato anche alla questione Israelo-palestinese e ne possedesse buona conoscenza, avendola studiata a fondo. Nell'occasione si offrì di mettere se stesso a servizio della pace» è la testimonianza del segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, letta in occasione dei funerali celebrati nel vicentino.
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