Samp-T da Italia-Francia, razzi Usa e tank tedeschi. Mosca: "Avanti finché il Donbass sarà al sicuro"

Armi pesanti in arrivo. Regione cruciale, smentite sul piano di pace americano

Samp-T da Italia-Francia, razzi Usa e tank tedeschi. Mosca: "Avanti finché il Donbass sarà al sicuro"

Più armi, più potenti «e più efficace sarà la nostra difesa» dice Zelensky. Russi che invadono, ucraini che si difendono. Armi, guerra e nessuno spiraglio di dialogo. Eppure, tra bombe e smentite, accuse e proclami, indiscrezioni e trattative sotto traccia, qualcosa, forse, si muove. La voce arriva da Newsweek ed è solo in parte clamorosa. Perché ormai da mesi pare evidente che la parola compromesso sia quella chiave per un qualsivoglia percorso di dialogo che porti a una speranza di pace. Quindi: preservare quanto più possibile il Paese invaso ma non far perdere totalmente la faccia all'invasore. Non facile ma, forse, l'unica via. E così, la voce che rimbalza dagli Usa, racconta che il capo della Cia Burns avrebbe offerto a Putin un quinto del territorio ucraino, guarda caso pari circa al Donbass, per far concludere la guerra. «Notizie completamente false», la replica della Casa Bianca. «Una bufala», dice il portavoce del Cremlino Peskov. Che però si lascia anche scappare che «l'operazione militare russa continua per garantire la sicurezza del Donbass», quasi a voler confermare il ruolo centrale della Regione sia nel conflitto che nelle eventuali trattative. Forse l'ipotesi non è così inverosimile. Anche lo stesso Zelensky ha confermato un aumento di intensità del conflitto nel Donbass e fonti dell'intelligence di Kiev hanno riferito che l'obiettivo di Putin sia quello di conquistare la Regione entro la primavera. Del resto il piano di prendere l'Ucraina senza colpo ferire è miseramente fallito e il Cremlino deve ridurre le aspettative. Di contro, la legittima volontà di Kiev di difendere il proprio intero territorio si scontra con una guerra che sta per arrivare a un anno e che ha distrutto gran parte del territorio.

Nel frattempo però, il conflitto va avanti anche e soprattutto grazie alle armi che arrivano dall'occidente. Ieri gli Stati Uniti hanno ufficialmente annunciato il nuovo pacchetto di armi da mandare a Kiev per un valore di circa 2 miliardi di dollari. Tra le armi in arrivo, anche le bombe teleguidate di alta precisione con un raggio d'azione di 150 chilometri. Anche la Germania, dopo i tentennamenti delle scorse settimane, si muove. Via libera alla consegna di 88 carri armati Leopard 1 a Kiev. In primavera arriverà in Ucraina anche il sistema di difesa antiaerea Samp-T di fabbricazione italo-francese. Lo conferma una nota della Difesa, arrivata dopo un colloquio telefonico tra il ministro Difesa Guido Crosetto e l'omologo Sébastien Lecornu. Intanto, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, il primo ministro israeliano Netanyahu conferma la volontà di fornire aiuti militari all'Ucraina.

Fatto non secondario, visto il ruolo cruciale ricoperto da Israele negli equilibri geopolitici mondiali.

Guerra sempre più pesante, quindi. In attesa di una possibile apertura che possa portare verso una pace, per ora, lontanissima. Ma tra voci, indiscrezioni e smentite, chissà che uno spiraglio non si apra per davvero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica