Permessi a 500mila stranieri, ora il M5s frena: "Non c'è intesa"

Dopo la spaccatura c'è accordo nella maggioranza: sei mesi di permesso per una platea di 500mila lavoratori stranieri. Poi i grillini frenano: "Non c'è ancora l'intesa"

Permessi a 500mila stranieri, ora il M5s frena: "Non c'è intesa"

La maggioranza giallorossa, dopo aver litigato a più riprese la scorsa settimana, ha trovato la quadra sulla sanatoria dei migranti irregolari proposta dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova.

Come noto, nei giorni scorsi la ministra renziana ha puntato i piedi, minacciando pure le dimissioni, sulla regolarizzazione degli stranieri clandestini che lavorano nei campi: "Non è una battaglia strumentali per il consenso, dal momento che queste persone non votano. Se non passa la proposta, allora ci sarà motivo per riflettere sulla mia permanenza nel governo. Perché io non sono qui a fare la tappezzeria".

Ora, dopo gli scontri tra l’ex sindacalista e il ministro grillino del Lavoro Nunzia Catalfo e i dissidi tra Partito Democratico, Italia Viva e Leu da un altro e il Movimento 5 Stelle dall’altro (il reggente Vito Crimi è, o meglio era contrario alla misura), ecco l’intesa.

Da quanto emerge da fonti vicine all’esecutivo di Giuseppe Conte, infatti, sarebbe stata trovato un accordo notturno sulla regolarizzazione dei migranti impegnati nel comparto agricolo. L’accordo è arrivato dopo una notte di serrate trattative, al termine delle quali le forze di maggioranza avrebbero firmato un compromesso sulla sanatoria, che potrebbe interessare una platea fino a mezzo milione di stranieri, anche se le organizzazioni di settore stimano in 200mila i braccianti che mancano nei campi.

Se i beneficiari possono essere 500mila, la durata del permesso di soggiorno e di lavoro temporaneo dovrebbe essere di sei mesi. Ma da quanto riportato dal Corriere della Sera, insieme all’istanza portata dal datore di lavoro ci dovrebbe essere anche quella del lavoratore stesso (e che dovrebbe appunto ottenere in permesso temporaneo di 6 mesi, convertibile in permesso di lavoro alla sottoscrizione del contratto). La procedura, però, come sottolineato invece da Repubblica, sarà esaminata per filo e per segno dall’Ispettorato del Lavoro. Il lavoratore che presenta la domanda, infatti, dovrà attestare che in passato ha già svolto attività nel comparto dell’agricoltura.

La bozza della sanatoria, insomma, prevedrebbe dunque questi vincoli. Vincoli che la titolare dell’Agricoltura non avrebbe voluto. Il testo finale è dunque un compromesso per venire incontro ai dubbi e ai paletti dei pentastellati.

Sempre Rep riporta il commento prudente di Bellanova – "Sono in corso le rifiniture" – e il benestare del Viminale, dal momento che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è favorevole al provvedimento. E a quanto pare, ora, anche Catalfo e tutto il Movimento 5 Stelle hanno cambiato idea…

La frenata del M5s

"Per noi l'intesa non è chiusa, a me non risultano accordi e c'è un confronto aperto nel M5s e col capo politico Vito Crimi", ha dichiarato il sottosegretario al ministero dell'Interno pentastellato Carlo Sibilia. La trattativa non sarebbe stata dunque chiusa, così come non sarebbero stati risolti gli attriti nella maggioranza.

"In tutto questo è sparito il tema principale, quello di recuperare braccianti per l'agricoltura: stiamo affrontando il problema del caporalato o la mancanza di braccianti nei campi? Delle due l'una, anche perché la misura così com'è -vorrei far notare alla ministra Bellanova- non risolve né l'uno né l'altro problema", ha aggiunto all'Adnkronos.

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