La rivolta contro le seconde case: "Ora bloccare tutti i nuovi arrivi"

Sollevazione bipartisan contro le nuove Faq del Viminale: "Bloccare subito gli spostamenti verso l'Isola"

La rivolta contro le seconde case: "Ora bloccare tutti i nuovi arrivi"

Sardegna unita per combattere contro il governo e difendere lo status di zona bianca. L’Isola ha reagito senza distinzione di colore politico contro il decreto-legge che regolamenta gli spostamenti e le nuove Faq diffuse dal ministero degli Interni. Il Viminale ha infatti chiarito che sarà possibile raggiungere le seconde case in terra sarda anche per chi risiede nelle zone rosse in vigore da oggi. Apertura arrivata anche a seguito dell’ordinanza sarda che impone controlli obbligatori o isolamento fiduciario per chiunque arrivi in Sardegna transitando per porti e aeroporti. A fare la differenza sarà solo la data dalla quale si vanta il titolo che legittima il possesso di un’abitazione: via libera per chiunque sia proprietario o abbia preso in locazione un immobile prima del 14 gennaio scorso. Porte aperte quindi per chi, magari dalla Lombardia, vorrà trascorrere le prossime festività pasquali tra la cale della Costa Smeralda o tra le stradine di un paese della Barbagia.

A temere l’assalto a villette e casali sono tanti. Per adesso il governatore Christian Solinas non ha assunto nessuna decisione per contrastare le scelte romane. L’esponente del Partito sardo d’Azione, almeno per il momento, non sembra desideroso di imitare l’omologo valdostano, che ha scelto di blindare la Valle con un’ordinanza che impedisce di raggiungere residence e chalet alle pendici delle Alpi. Tra i primi a scendere in campo per difendere i confini ci sono gli esponenti di Fratelli d’Italia. Salvatore Deidda, deputato del partito di Giorgia Meloni, invita l’esecutivo guidato dall’ex governatore della Bce alla retromarcia: “Non vogliamo più farci additare come gli untori d’Italia. Quanto accaduto durante la scorsa estate dovrebbe insegnare qualcosa”. A chiedere di correggere il tiro è anche Ugo Cappellacci, parlamentare di Forza Italia ed ex presidente della Giunta regionale sarda: “Il mio è un appello al Governo. Adotti subito un provvedimento per bloccare gli spostamenti verso le seconde case. Non si può chiudere tutto nella Penisola e favorire uno sfollamento verso la Sardegna”. Parole nette anche dalle fila del Partito democratico. Romina Mura, deputata dem, teme l’assalto: “L’arrivo indiscriminato presso le seconde case durante il ponte pasquale deve essere evitato attraverso la previsione di specifiche disposizioni. Perciò ritengo fondamentale l’adozione di ordinanza che stabilisca regole precise”. Critiche anche dagli esponenti locali del Movimento 5 stelle: forza che alle Camere sostiene l’esecutivo. Sul piede di guerra anche la galassia indipendentista. Il vademecum diffuso dal Viminale è stato preso a pretesto per denunciare i “sopprusi italiani” a danno del popolo sardo.

La compattezza bipartisan scricchiola però di fronte ai localismi. Il primo cittadino di Arzachena, comune nel cui territorio ricade Porto Cervo, parla di “rischio altissimo” e necessità della massima cautela “per difendere la zona bianca”. Di parere opposto il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, medico ed ex deputato di Forza Italia: "Saremo ben felice di accogliere i turisti. Li accoglieremo a braccia aperte se saranno vaccinati, se avranno effettuato il test 48 ore prima di arrivare in Sardegna o se lo faranno sull'Isola.

Siamo felici di accogliere persone sane e che, sono sicuro, rispetteranno le regole per il contenimento della diffusione del virus. Speriamo arrivi tanta gente". Sulla stessa lunghezza d'onda le fasce tricolori di Alghero e Carloforte. Comunità desiderose di accogliere sin da subito migliaia di turisti.

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