Dopo una battaglia durata anni, con un duro braccio di ferro con il Comune, la comunità islamica di Pisa lo scorso giugno ha ottenuto il permesso di costruire la moschea. Solo che ora mancano i soldi e per trovarli sono scese in campo anche le Sardine pisane. L'idea è presto detta: organizzare un picnic («Un panino per la libertà di culto») per promuovere una raccolta fondi.
Da qui l'appello rivolto ai cittadini: «Siete tutti invitati, domenica 31 ottobre, alle 12, per un imperdibile appuntamento, con pranzo al sacco, sul luogo dove verrà costruita la moschea di Pisa. Sarà una splendida occasione per ritrovarsi, conoscerci e cogliere l'occasione per raccogliere fondi per la costruzione della stessa». Difficilmente sarà racimolata una cifra ragguardevole, ma ciò che conta è il valore simbolico. Un «guanto di sfida» lanciato a chi si è opposto al progetto moschea (Lega in primis).
L'idea della moschea pisana era partita nel 2007, con la giunta di centrosinistra che 5 anni dopo con una variante al regolamento urbanistico aveva individuato il luogo, una zona non troppo lontana dalla Torre pendente. Il terreno fu poi acquistato dalla comunità islamica tra il 2013 e il 2014. Nel frattempo, però, tra lungaggini burocratiche e cambio di linea politica (nel 2018 ha vinto il sindaco della Lega, Michele Conti) si è bloccato tutto per un cambio di destinazione d'uso: in quell'area si voleva fare un parcheggio.
Dopo lo stop arrivato dalla giunta di centrodestra, la comunità islamica aveva dato battaglia presentando un ricorso. Il Tar ha dato ragione agli islamici. Nella motivazione si leggeva: «Si tratta di un interesse particolare in quanto espressamente considerato dall'art. 8 della Costituzione, e riguardante la pratica di una delle religioni più diffuse al mondo, negli ultimi decenni ampiamente praticata anche in Italia». Ma che cosa hanno in mente ora le Sardine? Probabilmente guardano già alle prossime elezioni comunali (a Pisa si voterà nel 2023) e intendono marcare il terreno intestandosi una battaglia e mettendo un piede nelle istituzioni. Come avvenuto di recente a Bologna.
Singolare è l'idea di moschea che hanno in mente le Sardine pisane: «Il luogo deve essere, come ha sempre voluto la comunità islamica, un'occasione d'incontro, per conoscere l'altro, un'altra cultura ed altre tradizioni, per un momento di accoglienza reciproca, che giovi alle vite personali di tutti noi e al benessere collettivo». Sembrerebbe un centro sociale. Ma sarà davvero questo che vogliono gli islamici di Pisa? Al di là delle polemiche, concentriamoci un attimo sui numeri: per realizzare il progetto moschea serviranno 2 milioni e ottocentomila euro. Non sono pochi. Ad oggi la raccolta promossa su Gofundme.com è arrivata a 8.
356 euro, con 138 donatori. Siamo lontani anni luce dall'obiettivo. Senza qualche sostenitore «forte» sarà difficile posare la prima pietra in tempi ragionevoli. Ma i motivi del picnic delle Sardine, come dicevamo, sono altri.
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