Sbarra lascia la Cisl. È Fumarola la designata alla successione

Il segretario intende rispettare il limite dei 65 anni, età che preclude la permanenza alla segreteria

Il Segretario Generale Cisl Luigi Sbarra
Il Segretario Generale Cisl Luigi Sbarra
00:00 00:00

Luigi Sbarra (in foto) lascerà, dopo quattro anni, il suo ruolo di segretario generale della Cisl l'anno prossimo. «Rispetterò lo statuto onorando le regole, come è giusto che sia», ha dichiarato ieri in un'intervista ad Avvenire. A febbraio 2025 compirà 65 anni, età che preclude - secondo le regole che si è dato il sindacato di Via Po - la possibilità di far parte delle segreterie locali e nazionali (pensionati esclusi). Si tratta di una norma introdotta dal suo predecessore Annamaria Furlan, uscita a 62 anni perché pensionanda del settore postale, e alla quale Sbarra non intende derogare. Il passaggio, tuttavia, avverrà nel solco della continuità. Nell'intervista il segretario uscente ha praticamente designato il successore nel segretario generale aggiunto Daniela Fumarola. «Penso che - ha detto - abbia il profilo giusto per guidare la Cisl nei prossimi anni con responsabilità, autorevolezza, pragmatismo, autonomia dalla politica, concretezza». L'iter sarà avviato già a gennaio e si concluderà con il congresso della prossima estate anche se sarà il consiglio generale a individuare il nuovo leader cislino.

Fumarola ha 58 anni, è nata a Taranto ed è laureata in scienze sociologiche alla Cattolica di Milano. Il suo impegno sindacale è iniziato nel 1987 nella Fisba Cisl, la federazione degli operai agricoli (oggi Fai), la stessa da cui proviene Sbarra. La sua carriera è proseguita fino a raggiungere la segreteria generale della Puglia, un ruolo nel quale si è distinta per non aver ceduto alle pressioni generalizzate per la deindustrializzazione dell'ex Ilva di Taranto. È entrata nella segreteria confederale Cisl nel 2020 e l'anno successivo Sbarra l'ha voluta responsabile della segreteria organizzativa e poi da dicembre 2023 segretario generale aggiunto. È merito anche di Fumarola se l'ultimo quadriennio, ha ricordato il numero uno di Via Po, si chiude «con oltre 150mila iscritti in più nelle categorie attive».

L'agenda «politica» è già tracciata con la legge di Bilancio che ha stanziato 72 milioni di euro per incentivare la partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati delle imprese riprendendo una proposta di legge di iniziativa Cisl. Una volta che queste norme troveranno applicazione sarà compiuto, tramite Fumarola, il disegno di Sbarra, ossia il riconoscimento del sindacato come interlocutore del capitale nell'organizzazione aziendale. Dovrebbe terminare così l'era della contrapposizione tra proprietà dei mezzi di produzione e lavoro, teorizzata da Marx e portata avanti fino ai giorni nostri, non ultimo dal segretario generale Cgil, Maurizio Landini.

Fumarola quasi sicuramente proseguirà sulla linea del confronto a oltranza con i governi, indipendentemente dal loro colore politico.

Una scelta che negli ultimi due anni ha scavato un solco tra Cisl e l'asse Cgil-Uil, spesso più impegnati nell'opposizione pregiudiziale a Meloni che nelle discussioni di merito. Sbarra, che a differenza di Furlan (ora senatrice Pd) non è in procinto di pensionarsi, non pensa a paracadute politici e potrebbe rimanere nel sindacato «svolgendo altri ruoli al servizio degli iscritti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica