Dopo la sbornia, Bruxelles pronta a staccare la spina al green deal

La tenaglia Trump-Germania sgretola un altro dogma. Ma resta il nodo delle nuove regole

Dopo la sbornia, Bruxelles pronta a staccare la spina al green deal
00:00 00:00

Vacilla sempre di più uno dei dogmi del Green Deal europeo, lo stop alla produzione dei motori endotermici nel 2035, sotto i colpi della crisi dell'automotive e di un contesto globale radicalmente cambiato negli ultimi anni. L'impatto delle politiche green sull'industria automobilistica, il risultato delle elezioni europee con una maggioranza più sbilanciata verso il centrodestra a Bruxelles, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, mettono in discussione decisioni politiche considerate fino a pochi mesi fa indiscutibili.

Se alla base dell'apertura all'ibrido c'è un tema economico con le vendite di auto elettriche deludenti nei mercati europei è indubbia anche la valenza politica della decisione in cui ha avuto un ruolo importante la posizione del Ppe (in un position paper a dicembre i popolari mettevano in discussione lo stop al motore endotermico) e l'attività di Eckart von Klaeden, ex politico tedesco della Cdu, e attuale responsabile dei rapporti istituzionali di Mercedes-Benz. A suo giudizio infatti la regolamentazione europea dovrebbe essere aperta a diverse soluzioni tecnologiche tra cui proprio i modelli ibridi plug-in. Da qui l'intenzione della Commissione europea di adottare un approccio tecnologicamente neutrale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2035 non solo con le auto elettriche ma anche con altre tecnologie come i carburanti sintetici (e-fuel) e i veicoli ibridi plug-in e con range extender.

Non è un caso che questa notizia arrivi a pochi giorni dalle elezioni in Germania dove la Cdu-Csu è favorita. Proprio i popolari tedeschi, insieme ai liberali dell'Fdp, sono promotori dell'apertura a tutte le opzioni tecnologiche possibili nella transizione del settore automobilistico e Ursula Von der Leyen (che è stata esponente della Cdu) è molto sensibile ai cambiamenti della politica tedesca. Inoltre le case automobilistiche tedesche negli anni passati hanno realizzato investimenti ingenti nello sviluppo delle tecnologie ibride e risentirebbero in modo pesante di una transizione solo elettrica.Rimane in ogni caso il nodo della regolamentazione europea ed è probabile si introdurranno limiti più stringenti alle emissioni di CO2 delle auto ibride plug-in consentendone però la produzione oppure incentivi per i modelli con un impatto ambientale ridotto.

L'apertura alle auto ibride arriva nello stesso giorno in cui i socialisti europei confermano la loro volontà politica di continuare a portare avanti le politiche green: «Il Green Deal rimane la nostra priorità e non siamo disposti a negoziare, non accetteremo deregulation sulle ambizioni climatiche solo in nome della competitività».

Siamo di fronte a una prima sconfitta per l'ambientalismo ideologico dell'ex commissario Frans Timmermans (in

foto) ma la strada è ancora lunga e l'obiettivo finale è superare lo stop alla produzione dei motori diesel e benzina al 2035 (aprendo anche ai biocarburanti), una spada di damocle che ancora pende sull'industria europea.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica