Scandaloso e rivoluzionario Addio Flynt, il re del porno che mise la taglia su Trump

Odiato da religiosi e femministe, creò Hustler, ispirò due film e finì sulla carrozzella (d'oro)

Scandaloso e rivoluzionario Addio Flynt,  il re del porno che mise la taglia su Trump

Il padre di tutte le vergogne si considerava, con un filo di ironia e senza il pudore che non ha mai avuto, il Che Guevara del porno: «Mosè liberò gli ebrei. Lincoln ha liberato gli schiavi. Io ho liberato i nevrotici...» Un genio del male capace di sposare, lui che di mogli ne aveva avuto cinque, il business dell'intrattenimento per adulti alla battaglia per i diritti civili garantiti dal Primo Emendamento, insieme professionista degli scandali e Savonarola del libero pensiero. Larry Flynt, 78 anni vissuti senza freno e senza ritegno «è passato serenamente dal sonno alla morte» in una delle 886 stanze del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, con vicine la moglie Liz e la figlia Theresa. Era fragile di salute, lo ha stroncato un'insufficienza cardiaca causata «dall'insorgere di un'improvvisa malattia».

Molto di lui però se n'era andato più di quarant'anni fa quando Joseph Paul Franklin, serial killer neonazi ed incappucciato del Ku Klux Klan, gli sparò addosso troncandogli la spina dorsale, condannandolo all'impotenza, lui che si vantava di avere rapporti con quindici donne alla settimana, e a una sedia a rotelle rotelle placcata in oro 24 carati. Larry Claxton Flynt Jr era nato a Lakeville, nel Kentucky, ed era il più grande dei tre figli di un mezzadro. Dopo la morte per leucemia della sorella Judy, la famiglia si frantumò, lui lasciò la scuola a 15 anni e con un falso certificato di nascita si arruolò nell'esercito. Gli riuscì meglio, una volta congedato, il contrabbando di liquori con i cui profitti aprì strip bar e bordelli per camionisti lungo le autostrade dell'Ohio. Braccato da accuse di sfruttamento della prostituzione e di violenza sui minori scappò a Losa Angeles dove mise al mondo la sua gallina dalle uova d'oro, la rivista Hustler, cioè l'«imbroglione» o il «puttaniere», porno senza filtri, sadomaso estremo, la faccia sporca del patinato Playboy, che le edicole avevano scrupolo a vendere. Lo scoop fuurono le foto segrete di Jacqueline Kennedy nuda che faceva il bagno in Grecia: «Guardate anche voi quello che vedeva il presidente Kennedy» diceva la didascalia. Fu il boom: sesso e trash.

Una fortuna stimata in oltre 100 milioni di dollari, due film ispirati alla sua vita, uno di Oliver Stone e uno di Milos Forman, donne bellissime e spudorate, è sopravvissuto agli agguati dell'Aids, dell'alcool e delle droghe, alle depressione e alle tragedie. Althea, la moglie prediletta con cui divideva amanti e eccessi, morì annegando in un'enorme vasca da bagno mentre lui nella stanza da letto accanto mescolava cocaina ed eroina al gin. La figlia, Lisa se l'è portata via un incidente stradale sei anni fa. Negli ultimi anni si era buttato in politica e l'aveva vissuto alla sua maniera, sporcando tutto e tutti.

Ultrademocratico, odiato dalla destra religiosa e dal femminismo militante, offrì 10 milioni di dollari a chi gli avesse recapitato foto imbarazzanti di Trump, pur di consegnarlo all'impeachment. Nè offrì due, invece per proteggere l'amico Clinton: voleva rivelazioni oscene sui politici repubblicani. «Niente cambia più velocemente l'etica di una grande somma di denaro». La sua morale era questa.

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