"Scardinare l'immunità ha rotto l'equilibrio tra magistrati e politici"

Lo storico: "Le toghe si sono spinte troppo in là. Bisogna tornare alla formulazione originaria"

"Scardinare l'immunità ha rotto l'equilibrio tra magistrati e politici"

La politica sul banco degli imputati. Forse è esagerato parlare di peccato originale, ma fra le cause di questa situazione c'è senz'altro l'abolizione dell'autorizzazione a procedere, nel '93. Giovanni Orsina, storico, direttore della Luiss School of government, non ha dubbi: «Un potere, la magistratura, è entrato nel territorio dell'altro con la benedizione temeraria del parlamento che aveva ridotto ad un moncone l'articolo 68 della Costituzione».
Professore, non c'erano stati troppi abusi e troppi no alle richieste della magistratura?
«Non c'è dubbio, ma scardinando l'immunità, riducendola al divieto di arresto e intercettazione, si è rotto un equilibrio che era stato pensato dai nostri padri costituenti dopo la fine della Guerra».
Ma perché un parlamentare dovrebbe essere tutelato con questo scudo?
«Perché il rappresentante del popolo non è una persona qualunque».
Ma così non si creano privilegi?
«Al contrario, si tutela una persona che ha ricevuto i voti di altri cittadini. È inutile nascondersi dietro formule e concetti astratti: se si apre un'inchiesta su un parlamentare questa diventa immediatamente un fatto politico. Serve quindi un meccanismo che protegga in maniera equilibrata la politica dalla magistratura. E sottolineo tre volte in maniera equilibrata: non può certo essere uno scudo assoluto. L'articolo 68 nella sua formulazione originaria mi pare garantisse quell'equilibrio. Dal '93 invece la magistratura entra ed esce a suo piacimento dal territorio della politica».
Per fare pulizia - dicono loro - davanti a ruberie e commistioni con la criminalità organizzata.
«Ma siamo sicuri che sia sempre così?».
Lei che idea si è fatto?
«Non io. La realtà ci dice che talvolta vengono aperte inchieste che poi, a distanza di anni e anni, finiscono in nulla. Ma il deputato di turno è finito sui giornali, magari ha ricevuto un avviso di garanzia e non è più stato ricandidato. E poi ci sono le intercettazioni, naturalmente indirette, perché un parlamentare non può essere ascoltato, ma spesso leggiamo presunte frasi compromettenti pronunciate da questo o quel potente. Il fatto politico, insomma, si produce a partire da premesse giudiziarie esili se non inesistenti».
Insomma, secondo lei la magistratura si è spinta troppo in là?
«Sì, e di parecchio. Così i poteri non sono più bilanciati».
Lei cosa propone?
«Tornare alla formulazione originaria e rafforzare quello scudo oggi così sottile».
Ma l'opinione pubblica capirebbe?
«Intanto le riforme non possono essere dettate da un'ondata emotiva, come è stato per Tangentopoli. E poi io credo che, proprio perché l'opinione pubblica vigila, il parlamento non chiuderebbe subito la porta ad occhi chiusi se la magistratura dovesse bussare. Ci sarebbe semmai prudenza, non credo l'arroganza, se vogliamo chiamarla così, di un passato ormai lontano».
Professor Orsina, è un po' troppo ottimista?
«No, sono realista. La riforma del '93 ha provocato un danno, un vulnus, al Paese e alle istituzioni. Sarebbe bene tornare al '48 e a quell'equilibrio disegnato allora. Ma, naturalmente, credo che la riforma di quella riforma non si farà. Magari qualcuno griderà che così si difendono i ladri e la loro impunità. E ci si fermerà».
Invece?
«Invece questo strumento è immaginato per bilanciare la nostra democrazia. Più in generale c'è un vizio, o meglio una debolezza nel nostro sistema che temo non sarà facile sconfiggere».
Quale?
«La magistratura si è allargata perché la politica è deperita e ha lasciato tanto terreno scoperto. Il problema insomma non riguarda soltanto le regole.

Basti pensare a quel che è successo con Salvini: lì il parlamento doveva votare se lasciare spazio alla magistratura oppure tenere la questione sul terreno politico e ha deciso di mandarlo a processo. La soluzione più facile, ma pure più autolesionistica per la politica nel suo complesso».

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