Alla fine Giuseppe Conte e Beppe Grillo, dopo un lungo braccio di ferro durato settimane, hanno trovato l'accordo per dare vita al nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Ad annunciarlo è stato il reggente Vito Crimi nel corso dell'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del M5S di Camera e Senato. Un'importante tappa politica che si frappone tra la finale di Wembledon tra Berrettini e Djokovic e la finale degli Europei tra Inghilterra e Italia. A breve si voterà online per il nuovo Statuto e il presidente dei pentastellati. Crimi ha inoltre fatto sapere che nei prossimi giorni l'ex premier e il garante si sentiranno nuovamente "per definire insieme gli ultimi dettagli e dare avvio alle procedure di indizione delle votazioni".
La conferma è arrivata anche da Luigi Di Maio attraverso un comunicato sui social: "Abbiamo sempre creduto nel dialogo e nella mediazione invece che nello scontro e nella polemica. Giuseppe Conte e Beppe Grillo hanno appena concordato di dare il via al nuovo corso del Movimento. Grazie ai sei amici con cui abbiamo lavorato per raggiungere questo obiettivo". Esulta in maniera soddisfatta anche la senatrice Paola Taverna: "Qualche giorno fa sembrava impossibile raggiungere un accordo. Ma l'intelligenza e l'amore per il M5S di Beppe e Giuseppe alla fine hanno prevalso. Ora ripartiamo con coraggio". Fondamentale si è rivelato il lavoro di mediazione svolto dal comitato dei sette nominato da Grillo, che in questi giorni è dunque riuscito a siglare l'intesa tra due posizioni che sembravano davvero inconciliabili. Sul nuovo corno pentastellato è intervenuto l'ex premier, Giuseppe Conte: "Ora ci sono tutte le condizioni per partire e rilanciare il Movimento 5 Stelle. I momenti duri - spiega - sono utili se ci aiutano a individuare la giusta strada da percorrere, le insidie da scansare. Il Movimento 5 Stelle si rialzerà più forte: non dobbiamo farlo solo per noi stessi e per quello in cui crediamo, ma per dare all'Italia tutta la forza delle nostre idee di riscatto e di cambiamento. Per dare sostanza alla voce di chi non è ascoltato da nessuno. Insieme. Ora".
E la bomba giustizia?
In casa 5 Stelle hanno immediatamente stappato lo spumante e fatto partire i festeggiamenti. Ma va ricordato che nell'assemblea di oggi pomeriggio ci si aspettava uno scontro di fuoco tra gli eletti grillini e i quattro ministri in quota M5S. A far infuriare i parlamentare gialli era stato l'accordo sulla giustizia trovato con il ministro Marta Cartabia. Un compromesso che non è stato gradito né dalla base né dall'ex premier Conte. Tanto da spingere la "fronda contiana" a valutare la possibilità di sfilarsi dall'esecutivo.
Nelle scorse ore Il Fatto Quotidiano ha riferito di un'ipotetica telefonata avvenuta tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e Beppe Grillo, il quale avrebbe sentito anche i ministri prima del Cdm. Sulla questione ha voluto fare chiarezza Stefano Patuanelli, provando a placare gli animi. "Se non avessimo accettato quel testo (modificato) ne sarebbe uscito uno ancora più distante da noi. Abbiamo voluto salvaguardare un percorso parlamentare", avrebbe dichiarato secondo l'Agi. Il ministro dell'Agricoltura avrebbe poi voluto precisare che da Conte e Grillo ci sarebbero state "richieste d'informazioni, ma nessuna interferenza da loro".
A prendere parola è stato anche Luigi Di Maio. "Io sono qui per dirvi che noi ministri non cerchiamo scuse", avrebbe esordito il ministro degli Esteri.
Che successivamente, riporta l'Adnkronos, avrebbe aggiunto: "Vi chiedo di non credere alle leggende metropolitane o a fantomatiche pressioni arrivate. Almeno noi fidiamoci di quello che ci stiamo dicendo qua. Io mi fido di voi perché so bene che non fareste mai del male al Movimento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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