La Schlein regala l'euroseggio a Bonaccini. Fdi: "Fugge dall'Emilia come Schettino"

Il governatore capolista dem in Nord Est. "Lascia danni su terremoto e sanità"

La Schlein regala l'euroseggio a Bonaccini. Fdi: "Fugge dall'Emilia come Schettino"
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Il rebus sul futuro di Stefano Bonaccini è sciolto: sarà candidato in Ue come capolista dem nel collegio Nord Est. Per mesi, considerata lo stallo sul limite dei due mandati, i cittadini emiliano-romagnoli si sono domandati quale sarebbe stato l'avvenire della loro Regione. Elly Schlein, dopo più di qualche titubanza, ha tolto le castagne dal fuoco: la segretaria ha dato il suo assenso.

Proprio quello che mancava a Bonaccini per ufficializzare la candidatura. E ora le Regionali si avvicinano. Anche perché l'elezione del presidente all'assemblea di Strasburgo è abbastanza scontata. Si parla già del mese di novembre quale periodo utile per il rinnovo del Consiglio e per l'elezione del nuovo presidente dell'Emilia-Romagna. Fratelli d'Italia vuole accelerare. Il senatore e coordinatore regionale di Fdi Michele Barcaiuolo chiede le dimissioni immediate dell'ex Pci e Pds. «Eravamo sicuri che capitan Bonaccini avrebbe lasciato la nave per tempo, non essendo stato supportato dal proprio partito nella richiesta di aprire al terzo mandato in Regione», aggiunge l'onorevole Gaetana Russo. Per la deputata Alice Buonguerrieri, quella del presidente di Regione è una «fuga dai problemi». Tra questi, soprattutto la «ricostruzione post-alluvione» e le falle nella «sanità regionale». Quello dei meloniani è un coro. Stefano Cavedagna, capogruppo in Comune a Bologna e candidato di punta in Ue per Fdi nel Nord Est, definisce l'esponente dem «Schettino». La scialuppa di salvataggio come mantra, insomma. «Abbiamo scoperto il segreto di Pulcinella - fa presente Cavedagna - scappa in Europa per il posto comodo». Nel Pd e affini è possibile ascoltare qualche timido plauso alla novità. Ma si percepisce anche un po' d'imbarazzo. Il perché è noto: Bonaccini punta l'Europa ma i dem sono lontani dal trovare la quadra sul candidato a presidente di Regione. Circolano una decina di nomi. Il rischio è la ripetizione dello scenario andato in onda per Bari, Basilicata e Piemonte, con il «campo largo» a pezzi. La girandola va da Vincenzo Colla, attuale assessore in Regione, a Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, passando per Elisabetta Gualmini, parlamentare Ue, ed Enzo Lattuca, sindaco di Cesena. Più defilata l'idea Emily Clancy: l'italo-canadese, vice-sindaco di Bologna, piacerebbe a Schlein ma è caldeggiata da Avs per fare la capolista alle Europee. Il nome più ingombrante resta quello dell'ex ministro Graziano Delrio. L'ex presidente dell'Anci non fa però mistero di essere molto distante dall'idea di Pd che sta portando avanti la segretaria. E in più di una circostanza Delrio è stato accusato da certa dirigenza dem di «renzismo di ritorno». È nel bel mezzo di questo scenario che Bonaccini «abbandona la nave».

E poi c'è il Movimento 5 Stelle che da qualche settimana a questa parte non fa che

creare distinguo coi dem. Bonaccini, nel video dell'annuncio, assicura di scendere in campo con lo «spirito» di sempre. La campagna del quasi ex governatore non è ancora iniziata ma nel centrosinistra già si contano i danni.

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