Scholz caccia il ministro Lindner e prova a resistere senza numeri

Il liberale, titolare delle Finanze, aveva chiesto elezioni a gennaio. Il cancelliere punta alla fiducia. Ma c'è l'ipotesi di voto già a marzo

Scholz caccia il ministro Lindner e prova a resistere senza numeri
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Licenzia il ministro delle Finanze, chiude ad elezioni anticipate nel 2024 e apre ad un voto di fiducia da chiedere al Bundetag, ma solo a gennaio. È stata una notte di lunghi coltelli quella del cancelliere tedesco Olaf Scholz che, in un drammatico vertice di maggioranza, ha provato a non far affondare la barca del semaforo in un momento in cui la situazione finanziaria in Germania è altamente complessa.

A spingere sul pedale delle dimissioni era stato nuovamente il ministro delle Finanze e leader della Fdp, Christian Lindner, che già nei giorni scorsi aveva messo nero su bianco i propri rilievi sulla manovra di bilancio, provocando da un lato il no della Spd e dall'altro l'appoggio non più velato della Cdu. Ieri sera però Scholz non ha voluto sentire ragioni e lo ha licenziato, perché ha «tradito la mia fiducia troppo spesso».

Sullo sfondo però restano due fattori, determinanti: la vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca, che potrebbe anticipare la crisi a Berlino e le voci insistenti di urne da convocare magari a marzo, al fine di mettere in sicuro la legge di bilancio e provare a gestire la crisi di Volkswagen e Audi che si sommano alla recessione.

Nel mezzo restano le gravi incertezze del «semaforo» con Spd, Verdi e Fdp ormai de facto ex alleati, anche se per salvare le apparenze soprattutto per i mercati il vice cancelliere verde e ministro dell'Economia Robert Habeck ha chiesto che il governo sia «pienamente in grado di agire, questo è il momento peggiore per il fallimento del governo». Secondo una delle voci più ascoltate dei socialisti, Lars Klingbeil, serve trovare un compromesso perché «non possiamo permetterci settimane di trattative all'interno del governo adesso». Di esecutivo unito e determinato, capace di parlare a Donald Trump «da pari a pari, con concetti chiari», ha parlato il cristiano Jens Spahn, che chiede nuove elezioni.

Ma Scholz anziché assumersi le proprie responsabilità per il delicatissimo momento economico, prima che politico, prova a rilanciare e dice che «alla luce delle sfide che abbiamo di fronte c'è bisogno di un maggior margine finanziario». E ancora: «In qualità di ministro delle Finanze, Lindner non ha mostrato alcuna volontà di rispondere ai suggerimenti per il bene del Paese. Si preoccupava solo della politica clientelare e della sopravvivenza a breve termine del suo stesso partito. Tale egoismo è incomprensibile». Nelle prossime settimane sottoporrà al voto tutte le leggi che non possono essere rinviate. Tra queste ci sono la stabilizzazione delle pensioni e le misure d'emergenza per l'industria.

Nelle prossime ore, inoltre, il cancelliere socialista annuncia anche di voler incontrare il leader dell'opposizione, il numero

uno della Cdu, Friedrich Merz, che però da tempo è già proiettato su elezioni che potrebbe vincere a mani basse. E oggi chiederà le urne al più presto anche al presidente della Repubblica tedesca Frank-Walter Steinmeier.

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