Lo spettro di una Notte dei lunghi coltelli aleggia sulla Germania, con una congiura nella Spd contro il cancelliere Olaf Scholz (in foto). Sono sempre più i compagni socialdemocratici che chiedono di sostituire il ministro della Difesa, Boris Pistorius, al capo del governo uscente come candidato del partito a cancelliere alle elezioni anticipate del 23 febbraio 2025. Voci montanti da mesi dietro le quinte hanno sperimentato una netta accelerazione dopo la caduta del governo del semaforo, il 6 novembre. Ora, le richieste sono tanto esplicite e insistenti da aver portato la dirigenza della Spd a tenere ieri una riunione d'urgenza in video sulla questione, mentre Scholz era al vertice del G20 a Rio de Janeiro. Colto di sorpresa, il cancelliere ha rinviato il rientro a Berlino per unirsi ai colloqui. A meno di 100 giorni al voto, la Spd è in grave difficoltà al 15% nei sondaggi, più che doppiata dai popolari, principale gruppo di opposizione al Bundestag, al 33%. Egocentrico, freddo, cinico e calcolatore, Scholz è certo della vittoria alle elezioni e di rimanere cancelliere. Tuttavia, il capo del governo uscente è ultimo per popolarità tra i politici tedeschi, con un indice di gradimento del 32,4%, mentre Pistorius è primo al 52,8%. Sempre più socialdemocratici vogliono salvare sia il partito sia il seggio al Bundestag dall'essere trascinati a fondo da Scholz. È proprio al parlamento federale che il tintinnio delle sciabole contro il cancelliere è più minaccioso. Nel gruppo della Spd, diversi deputati hanno di fatto bocciato la candidatura di Scholz per un secondo mandato. Pur senza un esplicito appoggio a Pistorius, il messaggio suona come una dichiarazione di rivolta: decide il partito, non esistono autocandidature. Mentre si prepara il putsch, il ministro della Difesa osserva, con movimenti qui impercettibili, tra detti e non detti. Calciatore dilettante in gioventù e tifoso accanito dell'Osnabrück, Pistorius si trova tirato per la maglia in un derby contro Scholz. A differenza del cancelliere obiettore di coscienza, Pistorius ha prestato servizio militare, conosce bene il significato di fedeltà e obbedienza. Non permetto dubbi sulla mia lealtà. Una squadra che lotta contro la retrocessione non cambia allenatore, aveva dichiarato il ministro della Difesa già a gennaio, indisponibilità a sostituire Scholz. Una posizione ribadita negli ultimi giorni, ma con una sfumatura significativa. Pur confermando che è Scholz il candidato della Spd a cancelliere, Pistorius ha affermato: In politica non si deve escludere nulla. Posso escludere soltanto di diventare papa. Sono profondamente leale, un soldato del partito. La lealtà a Scholz viene confermata, ma è alla Spd che va l'obbedienza: se i compagni chiamano, il soldato Boris è pronto a servire. Intanto, il ministro della Difesa non ha risparmiato una stoccata al cancelliere sulla sua telefonata con il presidente russo, Vladimir Putin.
Per Pistorius, il colloquio non è stato così efficace come tutti speravamo e ha dimostrato che il titolare del Cremlino non è disposto a negoziare su nulla. Pertanto, non è il momento di parlare di pace in Ucraina. Sul campo della politica tedesca, tra i fumogeni dell'instabilità, l'ex calciatore Pistorius fa il suo gioco.
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