Lite in aula durante la discussione della riforma Cartabia, poi approvata in Senato. Fdi tra boati e urla contro la presidenza rappresentata dalla Senatrice Anna Rossomando, accusata di non far parlare e di non lasciare spazio al partito della Meloni.
Cruciale l’intervento del Senatore Balboni, che ha mirato dritto contro il partito democratico – al quale Rossomando appartiene – sostenendo che sia il fulcro degli scandali della magistratura venuti fuori negli ultimi anni.
“Si parla di commistione e cioè di scambio di favori tra politica e magistratura – afferma Balboni -, ma bisognerebbe parlare delle commistioni tra alti vertici di un partito, che si chiama Partito Democratico, e i vertici di una determinata componente della magistratura. Questo è ciò che ci dicono le intercettazioni: la commistione tra un partito politico, che ha questa tradizione da sempre in realtà”.
Parole forti quelle del Senatore di Fratelli d’Italia che raccoglie gli applausi e le urla dei colleghi e che continua, nonostante la fine del tempo, ad esprimere la propria opinione: “La vera domanda – prosegue, riferendosi all’approvazione della riforma del Csm – è: quanti davvero vogliono questo? Lo sappiamo bene che nel momento in cui si tratta delle più importanti cariche avere voce in capitolo conta. Il partito che ha più procure amiche è più favorito e questo dimostra come mai in certi casi le indagini vanno avanti in tempo record e in altri casi non vanno proprio avanti”.
Nonostante i continui richiami temporali da parte della presidenza, l’intervento del Sen Balboni si presenta in aula come una vera “ola”, trasformando quel luogo che dovrebbe essere istituzionale in una vera e propria tribuna. A dover parlare, di seguito, il Senatore Morra del gruppo misto che, però, si trova impossibilitato a causa di un puntiglioso scambio tra gli affezionati della Meloni e Rossomando.
“Chiedo ai colleghi di Fartelli d’Italia di poter continuare il dibattito in quanto le vostre voci stanno addirittura coprendo l’intervento del Senatore Morra”, chiede la Presidente senza aver nessun ascolto.
“Colleghi per cortesia, vi chiedo di consentire la prosecuzione del dibattito”.
Ma i parlamentari di Fratelli d’Italia non si fermano ma, anzi, la accusano di non lasciare spazio alle proprie opinioni sostenendo che quando lei presiede le sedute capita sempre così.
“Quando presiedo io non capita: la presidenza è serena e tranquilla e vuole garantire all’aula di discutere serenamente – si giustifica Rossomando in tono del tutto deciso – Quindi la invito a moderare i termini e i toni”.
Ma Balboni e colleghi non si placano e anzi trovano un altro appiglio per continuare la provocazione, facendo notare che il collega Morra è senza mascherina e accusando, di nuovo, la presidenza di adottare pesi e misure diverse a seconda di chi è il relatore.
“Accanto e di fronte a Morra non c’è nessuno, per cui le disposizioni permettono la possibilità di non indossare la mascherina. In ogni caso il collega Morra adesso l’ha indossata”, risponde la dem mettendo a tacere il partito della Meloni.
Non è una novità quella delle liti tra le sedute parlamentari, come sono una novità gli scontri ideologici e concreti su temi caldi.
La riforma del Csm ha però scaldato gli animi più del solito, portando alla massima tensione gli animi dei partiti, che si giocano una partita fondamentale in vista delle elezioni non così troppo lontane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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