Scontro Boeri-Salvini: "Minacciato", "Super-attaccato alla poltrona"

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, contro il vertice del Viminale: "Non mi dimetto per le minacce". E Salvini replica: "Super attaccato alla poltrona"

Scontro Boeri-Salvini: "Minacciato", "Super-attaccato alla poltrona"

Continua lo scontro a distanza tra Matteo Salvini e Tito Boeri. A dar il via all'ultimo round è il presidente dell'Inps che, nella audizione alla Commissione Lavoro della Camera, è tornato a parlare delle sue"dimissioni" chieste dal ministro dell'Interno.

Boeri si è detto pronto a rassegnare le dimissioni, ma solo se chiesto dall'Istituzione. "Se mi venisse chiesto di lasciare il mio incarico anticipatamente perché ritenuto inadeguato a ricoprirlo, ne trarrei immediatamente le conseguenze", ha detto il presidente dell'Inps. "Ciò che non posso neanche prendere in considerazione sono le richieste di dimissioni on line e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale". Salvini non è nominato, ma il riferimento al Viminale è evidente.

"Soprattutto - ha aggiunto Boeri - non sono affatto disposto ad accettare lidea che chi ricopre l'incarico di presidente dell'Inps debba in tutto e per tutto sposare le tesi del governo in carica. L'esecutivo che mi ha nominato non mi ha mai chiesto di giurare fedeltà al suo programma, né io avrei mai accettato di farlo. Chiedo lo stesso rispetto istituzionale a questo esecutivo, non tanto per me stesso, quanto per la carica che ricopro. L'Inps ha 120 anni di storia alle spalle, è unistituzione che ha contribuito a tenere insieme il Paese in anni molto difficili. Obbligare il suo presidente - ha aggiunto Boeri - a schierarsi politicamente (cosa oggi richiesta paradossalmente proprio da chi mi ha spesso rinfacciato di politicizzare listituto) significa rendere listituzione che ho il grande onore di presiedere una istituzione che promuove il conflitto anziché la coesione sociale e svilire le grandi competenze che ha al suo interno. Non sono perciò in nessun modo disposto ad accettare che questo avvenga".

Immediata è arrivata la risposta di Salvini che rivendica di non aver mai "minacciato" Boeri.

"Ma quando mai - ha scritto il ministro in un comunicato - il presidente super-attaccato alla poltrona dimostra ancora una volta grande fantasia, com,e quando chiede più immigrati per pagare le pensioni, o quando difende la legge Fornero. Se vuole fare politica con la sinistra che l'ha nominato si candidi, altrimenti lavori per migliorare la qualità dei servizi offerti dall'Inps ai cittadini".

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