Il lavoro a Palazzo Chigi non si è mai interrotto sul fronte Covid. Nonostante l'ingombrante parentesi quirinalizia. Tanto che domani, Mario Draghi si incontrerà con i ministri (vecchi) per approvare un decreto legge che alleggerisca le regole anti-Covid per le scuole primarie e secondarie. Ma non solo. Sempre domani scadono i provvedimenti inseriti nel decreto Festività, entrato in vigore il 24 dicembre in vista di Natale e Capodanno. E, in teoria, da martedì potranno tornare a riaprire le discoteche, così come si potrà tornare ad organizzare feste e concerti in piazza, provvedimenti che erano stati presi con l'imminenza del Capodanno e il timore dei veglioni che potessero innescare contagi. Allo stesso modo, sempre in teoria, dovrebbe cadere l'obbligo di mascherine all'aperto in zona bianca.
Ma il muro dei divieti potrebbe crollare solo in alcuni punti. Non è escluso, per esempio, che il governo proroghi alcuni divieti ancora per un paio di mesi, fino cioè al 31 marzo, quando scadrà anche lo stato di emergenza e, si spera, anche l'escalation dei contagi. Per esempio, sulle mascherine tutti sono concordi che siano strategici per bloccare le infezioni di Omicron e quindi ci sarà da aspettare ancora un po' prima di archiviarle. Diversa la situazione delle discoteche. Il comparto non è stato allertato. E in teoria, dal 1° febbraio potrebbero riaprire i battenti i locali per tutti i possessori del super green pass. Un lasciapassare molto qualificato anche se non indenne da rischi di contagio. Per questo motivo qualcuno suggerisce di rinviare la scadenza sulle riaperture di quindici giorni, quando la curva dei contagi sarà in netta discesa. L'altra ipotesi, più pessimistica, è quella di far riaprire le discoteche il primo di aprile. Il Cts appare cauto, deciderà il governo.
Di certezze non ce ne sono. Neppure per la scuola, dove però, l'idea è quella di ridurre la quarantena (sette o cinque giorni) per gli studenti entrati a contatto con un positivo, estendere le regole previste per medie e superiori anche ai bambini delle elementari, nonché aumentare il numero dei positivi prima di mandare l'intera classe in dad . Lo spirito è quello di tenere in classe e più a lungo possibile gli studenti, anche in presenza di positivi, ma anche di molto vaccinati. C'è poi il nodo dei colori delle Regioni. Il quadro epidemiologico è cambiato e gli enti locali domani esporranno le loro istanze. Non è esclusa una parziale modifica al sistema dei colori che ci ha accompagnato durante i lunghi mesi pandemici. L'ipotesi più verosimile è quella di una macro-distinzione di due diversi livelli: da un lato la zona rossa, dall'altro tutto il resto delle fasce anche se il sistema dei colori sarà mantenuto per l'analisi epidemiologica.
Un altro nodo da sciogliere urgentemente è quello sanitario che riguarda il conteggio dei ricoveri per Covid. Ormai sono molti i pazienti asintomatici che scoprono di essere positivi solo quando vengo ricoverati per un'altra patologia. E per loro non avrebbe senso il conteggio tra i malati di Covid, perché senza un tampone molecolare, nessuno sarebbe consapevole di essere infetto. Questi pazienti, dunque, pur restando in isolamento nello stesso reparto dedicato alla patologia per cui sono stati ricoverati, non dovrebbero essere più conteggiati come ricoverati per Covid. L'ultima questione spinosa è quella dell'allungamento del green pass per chi ha fatto tre dosi.
Il tema sarà affrontato in un successivo Consiglio dei ministri anche perché si dovrà aspettare una posizione di Ema e Aifa relativa alla necessità di una quarta dose, per il momento esclusa, almeno fino all'autunno prossimo. Attualmente la durata del green pass è di sei mesi, ma per chi ha fatto il booster, si pensa ad un green pass senza scadenza se la quarta dose fosse necessaria solo per i fragili dal prossimo autunno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.