Scuola, ennesima pagliacciata "Il distanziamento non serve"

Il Cts: "Se non c'è spazio, per i primi mesi non necessario il metro fra i banchi". Presidi e sindacati, ira sulle regole

Scuola, ennesima pagliacciata "Il distanziamento non serve"

Cruscotto e piano scuola, mascherine solo in piedi, banchi a rotelle, lezioni in corridoio e negli androni, carenza di docenti e collaboratori scolastici. E sull'insufficienza di spazi e distanziamento? Nessun problema, il Comitato tecnico scientifico garantisce che se non c'è un metro di distanza tra alunno e alunno non fa niente, basta indossare la mascherina.

E con altrettanta sicumera alleggerisce altri diktat liberando il ministro all'Istruzione Lucia Azzolina e il commissario all'emergenza Covid Domenico Arcuri da tutte le incombenze: banchi che non arriveranno in tempo, aule non pronte, tensostrutture non allestite, e comuni e province senza spazi alternativi dove ospitare nuove classi. Basterà quindi che i dirigenti scolastici usino pochi accorgimenti compresi i banchi a due posti pur di posizionare gli alunni dal lato corto: uno di fronte all'altro e invitarli a lavare le mani, indurre i docenti ad areare i locali. Questa la sequela di contraddizioni che caratterizzano l'avvio del prossimo anno scolastico targato governo giallorosso. La sfida è aperta.

«Ora che il commissario Arcuri ha reso noto gli undici vincitori del tanto discusso bando sui nuovi banchi monoposto, sappiamo che si tratta per la maggior parte di raggruppamenti di aziende italiane. L'unica buona notizia, visto che le condizioni imposte dal bando rischiavano di lasciar fuori proprio i nostri imprenditori - commenta Valentina Aprea (FI), membro della commissione Cultura a Montecitorio e già sottosegretario al Miur che rimarca - in attesa di conoscere di più delle altre aziende straniere, rileviamo che la consegna dei banchi non avverrà dappertutto in tempo per l'inizio dell'anno scolastico, ma entro fine ottobre e quindi i dirigenti e i docenti dovranno letteralmente arrangiarsi, con il ritorno a scuola di 8 milioni di studenti. Il presidente del Consiglio Conte farebbe bene a seguire di persona le operazioni di questi ultimi giorni di agosto. Si avvicina una tempesta perfetta organizzativa e amministrativa». E il motivo appare chiaro: «Perfino il commissario Arcuri - prosegue la parlamentare azzurra - ha dovuto ammettere in queste ore che l'organizzazione della gara si sarebbe potuta anticipare di almeno due mesi, evitando disguidi alle scuole e soprattutto acquisti non coerenti».

Già, ma ormai il dado è tratto per «colpevole attendismo del ministero dell'Istruzione e per il ritardato intervento del Governo» è la chiosa di Aprea. L'aggiudicazione dell'appalto per i nuovi arredi ha scatenato anche i sindacati che nei giorni scorsi si sono incontrati più volte con la ministra Azzolina. «Al contrario registriamo che - afferma Rino Di Meglio coordinatore della Gilda degli Insegnanti - scuole ed enti locali stanno procedendo in modo autonomo e lamentano i ritardi del ministero». E ancora: «Si nasconde sulla polemica banchi il nodo politico principale: non investire strutturalmente sul sistema di istruzione» taglia corto Pino Turi, segretario generale Uil Scuola. Quegli spazi saranno infatti necessari a ospitare i nuovi banchi, ammesso che arriveranno per tempo, ma soprattutto dovranno garantire il metro di distanza tra uno studente e un altro». E sul rispetto del distanziamento entra a gamba tesa anche il sindacato dei presidi, l'Anp, che chiama in causa non tanto ministero e commissario Arcuri quanto gli enti locali: «Almeno il 30% istituti non sa come gestire la situazione. Lo slittamento della consegna banchi aggrava il quadro sostiene Mario Rusconi dell'Anp - chiediamo ad Anci e Upi di sollecitare i loro iscritti».

L'ultimo fronte aperto nella scuola dell'emergenza Covid-19 è quello sull'informazione relativa alla negativizzazione degli alunni.

Si potrebbe risolvere secondo l'Anief, l'associazione insegnanti e formatori, con la necessità di una commissione ad hoc per ogni istituto. Tornando a qualche settimana fa è facile ricordare che Lucia Azzolina aveva parlato di voler ritornare all'inserimento del medico scolastico come negli anni '70.

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