Ancora nessun passo indietro da parte di Beppe Grillo dopo il video pubblicato qualche giorno fa. Un vero e proprio show, quello del fondatore del Movimento 5 Stelle, in cui, per difendere il figlio, non solo distrugge anni e anni di battaglie dei pentastellati in nome del giustizialismo ma riesce a prendersi anche le critiche di buona parte delle donne del Movimento.
Le reazioni
"Mi sono sentita colpita, come donna e come donna del Movimento" sono le parole dell'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, durante un'intervista per La Stampa. A farle male non è che Grillo difenda suo figlio ma che metta in dubbio la sincerità della ragazza. L'aver fatto perno sugli 8 giorni passati prima di querelare i tre ragazzi non è minimamente piaciuto alla Trenta che attacca: "ha rinnegato i nostri valori e quello per cui abbiamo combattuto. A partire dal Codice rosso, con cui abbiamo dato alle donne più tempo per denunciare una violenza subita. Quel video mi ha fatto sentire in imbarazzo".
Molto critica anche sulla decisione di Grillo di utilizzare la sua visibilità "posso capire lo sfogo ma è un padre che sa usare i social e che decide di usarli, questa volta, in modo non opportuno".
L'ex ministro, inoltre, è piuttosto sicura che non arriverà nessuna giustificazione dal fondatore dei 5 stelle nonostante ritenga che se si scusasse "sarebbe un gesto apprezzato da tanti". Viste le reazioni degli esponenti uomini del Movimento, probabilmente le scuse sarebbero apprezzate da "tante" più che da "tanti". La Trenta, alla domanda riguardo cosa ne pensasse del fatto che nessun uomo, del suo partito, abbia espresso solidarietà alla ragazza ma solo a Grillo, afferma: "È una cosa assurda"- ma giustifica -"In questo Paese c'è una cultura che tende a colpevolizzare le donne. C'è bisogno di un cambiamento culturale profondo".
Forse ha ragione la Trenta; eppure, questi atteggiamenti misogini sembrano essere particolarmente spiccati proprio all'interno del partito di cui fa parte. Lo stesso Grillo ha apostrofato Rita Levi Montalcini come una "vecchia putt***" . E di casi ne esistono molti altri.
L'ex ministro della difesa non è comunque l'unica ad aver criticato Grillo. La parlamentare pentastellata Federica Daga va giù durissima: "Quasi non riesco a commentare ciò che ha detto. Ho avuto una relazione con una persona violenta per un breve periodo e per elaborare quanto era successo ci ho messo sei mesi, poi ho denunciato". La Daga, inoltre, ringrazia "che ci sia il codice rosso, che consente alle donne di denunciare anche dopo sei mesi dal fatto".
Dello stesso avviso Chiara Appendino, sindaco di Torino che conferma: "Non c'è un momento giusto per denunciare".
Anche la deputata del Movimento Elisabetta Maria Barbuto afferma convinta: "Non è plausibile ipotizzare una reazione del genere perché la dignità della donna va sempre difesa. Posso capire che quel video sia stato dettato da un momento di impulso. Però io non lo condivido".
Stefania Ascari, deputata 5 Stelle anche lei, si è lasciata andare ad un forte sfogo su Facebook in cui non ha criticato duramente solo Grillo ma le sue colleghe che non hanno preso posizione: "non possiamo essere dalla parte delle donne solo quando ci conviene. Da donna ribadisco che è stato grave trasformare questa ragazza da vittima in complice e farlo usando un mezzo potente come il suo blog.
Molto più fredda, invece, la
reazione della vicepresidente del Senato, sempre M5S, Paola Taverna che non ha rilasciato dichiarazioni ma è intervenuta con un tweet.Ciò che prova Beppe a livello umano posso solo immaginarlo, e da mamma gli sono vicina. La Magistratura è al lavoro, perciò auspico che giornali e talk show lascino che questa vicenda si risolva, come giusto che sia, in tribunale. Serve rispetto: no a speculazioni da sciacalli.
— Paola Taverna (@PaolaTavernaM5S) April 19, 2021
Nessuna solidarietà alla famiglia della ragazza, solo schiamazzi contro "gli sciacalli".
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