Il governo Conte è virtualmente senza una maggioranza di governo. Il centrodestra, però, dopo essere rimasto scottato dagli stop and go delle ultime settimane, guarda con circospezione alle mosse di Matteo Renzi. La sensazione è che la possibilità che lo strappo si consumi sia concreta. Il leader di Italia Viva, peraltro, nei colloqui privati con i vari partiti, compresi quelli di centrodestra, ribadisce a tutti che l'esperienza dell'esecutivo è ormai conclusa e che il 7 gennaio ritirerà i ministri.
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi a questo punto attendono il redde rationem per definire una linea comune. La numero uno di Fratelli d'Italia, al Corriere della Sera, ha rilanciato la proposta di far uscire allo scoperto, con una mozione di sfiducia a Conte, chi ha davvero intenzione di staccare la spina all'attuale governo e chi invece intende tenerlo in vita. Fratelli d'Italia sta anche lanciando sul sito sfiduciamoilgoverno.it una raccolta di firme online. È chiaro però che queste iniziative assumeranno una valenza diversa in base alle mosse realmente compiute da Renzi.
Berlusconi ai suoi ha fatto sapere che «se dovesse esserci la crisi parleremo con Lega e Fratelli d'Italia: l'ipotesi migliore sono le urne, ma valuteremo con i nostri alleati». Forza Italia, però, qualora si creassero le condizioni per costituire subito un governo di centrodestra potrebbe contare su una rappresentanza importante sia alla Camera che al Senato e giocare un ruolo fondamentale in questa seconda parte della legislatura. Qualora invece si andasse a votare e gli italiani scegliessero una maggioranza di centrodestra, gli azzurri potrebbero puntare a esprimere un candidato per il Quirinale.
Naturalmente si guarda anche alle possibili contromosse di Pd e M5s e ai tentativi di allargamento della maggioranza. I sondaggi con esponenti eletti in Forza Italia ci sono stati, soprattutto al Senato, con promesse di posti da sottosegretario, ma senza esito positivo. Smentite arrivano anche dai centristi. «Ancora una volta ci troviamo costretti a smentire retroscena giornalistici senza fondamento. L'Udc non partecipa al teatrino della politica: non siamo e non saremo mai la stampella di nessuno», dice Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc. E anche Giovanni Toti fa sapere che Cambiamo! non sosterrà questo governo. «Il nostro Paese merita altro». L'unica disponibilità è arrivata da Sandra Lonardo, eletta con Fi ma da tempo nel Gruppo Misto.
«È un governo litigioso e senza prospettiva con i partner di maggioranza che si parlano solo a mezzo stampa», attacca Mariastella Gelmini. «La vergogna è assoluta: Conte, Grillo, Zingaretti e Renzi si scannano per le poltrone o le deleghe sui servizi segreti e intanto nessuno viene vaccinato», rincara la dose Maurizio Gasparri.
E se Giorgio Mulè fa sapere che gli azzurri non si presteranno «a governi variopinti», l'europarlamentare leghista Simona Baldassarre prevede «l'implosione di un governo che non è riuscito a gestire l'emergenza pandemica: è il fallimento di Conte e della sua maggioranza. Nel 2021 la politica dovrà dare risposte concrete alle categorie vessate dalla crisi».
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