Valerio Boni
Al contrario di ciò che si può pensare, non è la velocità l'elemento che genera più incidenti, e non è l'autostrada l'ambiente più pericoloso. Lo ricordano le statistiche Istat, secondo le quali la distrazione è la prima causa di collisioni con una percentuale superiore al 16 per cento, e le strade urbane sono di gran lunga le più pericolose, come confermano i 1467 morti nel corso del 2017, contro i 296 registrati su tangenziali, raccordi e autostrade. Con queste premesse è evidente che non sono i 10 km/h in più o in meno su un'autostrada a modificare in modo significativo le statistiche, e l'attenzione deve essere concentrata sull'uso del telefono alla guida. Ed è evidente che non sono tanto le chiamate a rappresentare un fattore di rischio, quanto l'invio o la ricezione di messaggi o alto impiego che determini lo spostamento dello sguardo dalla strada, poiché ogni secondo di ritardo nella reazione si trasformano inesorabilmente in spazio: 16 metri a 60 km/h, che diventano 26 a 100.
Detto questo, bisogna aggiungere che le tecnologie applicate alle auto di ultima generazione sono in grado di annullare gli effetti di tutte le maggiori cause di incidentalità, comprese la velocità e le distrazioni. Uno tra i sistemi più interessanti è senza dubbio quello comunemente definito Acc, o cruise control adattivo. Si tratta dell'evoluzione del classico regolatore che permette di impostare un'andatura che l'auto riesce a mantenere in autonomia; in questo caso si fissa sempre l'andatura desiderata, ma questa non rimane invariata, si adatta alle condizioni del traffico. Ciò significa che se si viaggia a 130 all'ora e sulla stessa corsia procede un altro veicolo, i sensori ne rilevano la presenza e provvedono a mantenere una distanza tale da consentire un arresto senza rischi di tamponamento. Di norma l'Acc consente di selezionare il tipo di margine preferito ed è in grado di riaccelerare e tornare al limite inserito, appena l'auto che precede si sposta dalla corsia.
Ci sono poi i sistemi che a vari livelli riescono a correggere gli errori che possono derivare da un'errata valutazione della velocità o da una distrazione. Sono quelli che leggono lo spostamento dalla traiettoria all'interno di una corsia ben delimitata, senza che sia segnalata la volontà di spostarsi usando gli indicatori di direzione. I più semplici si limitano a segnalare l'anomalia con spie, avvisi acustici o con la vibrazione del sedile, mentre quelli più evoluti arrivano a intervenire sullo sterzo. I primi passi verso la guida assistita, che nel futuro si trasformerà in guida autonoma.
Nella stessa direzione vanno gli equipaggiamenti, ormai presenti anche su molte citycar, che avvisano il guidatore di quanto accade all'interno dell'angolo cieco degli specchi retrovisori.
Un ultimo strumento che può aiutare a viaggiare più velocemente anche in condizioni di visibilità non perfette è il visore notturno agli infrarossi, un optional per ora riservato alle auto più costose, che mostra le condizioni della strada e mette in evidenza le sagome di persone e animali, altrimenti invisibili, delle quali rileva il calore. Viaggiare a 150 km/h, e in totale sicurezza, è quindi possibile. Ma solo se l'auto è hi-tech.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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