![Se Musk batte anche Paperone](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/03/1738557658-azthlf9u0mzhzbpw1pck-ansa.jpeg?_=1738557658)
Nel diluvio di ordini esecutivi licenziati dalla nuova Casa Bianca uno appare più simbolico degli altri: lo stop al conio del penny, così è conosciuto nella lingua dell'America profonda, l'iconico cent, la moneta da un centesimo di dollaro. E il valore simbolico è sentito in Italia quasi quanto in America, per una curiosa vicenda che riguarda la Walt Disney.
Negli Usa Scrooge McDuck, in Italia diventato Paperon de'Paperoni, ha una venerazione per la cosiddetta «numero uno», la prima moneta guadagnata, che diventerà protagonista, spesso dotata di poteri magici, di molte storie nel corso dei decenni. Nella versione originale si tratta di un «dime», la moneta da 10 centesimi. Nella versione italiana, per assonanza con l'espressione «numero uno» e per esigenze di semplificazione, la monetina fu però disegnata a suo tempo con il numero uno e diventò, appunto, un centesimo, fino a rappresentare dalle nostre parti la tenacia risparmiatrice del più famoso self made man dei fumetti.
Negli Stati Uniti il «penny» è legato non a Paperon de' Paperoni ma a un simbolo ben più sacro della religione civile Usa: dal 1909 raffigura il profilo, la storia o i monumenti dedicati ad Abramo Lincoln. Col passare dei decenni, però, l'inflazione ha condannato l'one cent a perdere ogni valore di scambio. A volte viene ancora restituito tra gli spiccioli di resto alle casse di qualche negozio o supermercato. Ma chi li riceve finisce il più delle volte per non farsene nulla, visto che nemmeno le macchinette automatiche li accettano più. Secondo i calcoli del Tesoro Usa in giro ce ne sono una quantità enorme, centinaia di miliardi di pezzi, sparsi tra i cassetti nelle case degli americani e le tasche di qualche vecchio vestito.
Non servono a nulla, in compenso produrli, e qui si spiega la decisione di Donald Trump, era diventato assolutamente antieconomico: nel 2022 coniare un cent ne costava più di due e ogni anno lo Stato americano perdeva a forza di un cent alla volta qualche decina di milioni. Per ridurre i costi accanto al rame si è iniziato a usare lo zinco e la lega dei due metalli veniva fatta variare a seconda del loro costo relativo. Ora è arrivata la decisione di dire basta.
Ad annunciare l'obiettivo era stato quattro giorni dopo l'insediamento di Trump lo stesso Doge, l'ufficio per le semplificazioni guidato da Elon Musk. E per un imprenditore nato con il sogno di dematerializzare la moneta non ci può essere vittoria più gradita.
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