Pure Prodi se ne è accorto: "Francia e Germania si spartiscono l'Europa"

L'ex presidente della Commissione europea ha parlato di Europa e di come Francia e Germania abbiano deciso di spartirsi Esteri ed Economia. E l'Ue non ha una voce sola di fornte alle sfide del mondo

Pure Prodi se ne è accorto: "Francia e Germania si spartiscono l'Europa"

Romano Prodi fa un quadro a tinte fosche dell'Unione europea e si accorge, forse con un po' di ritardo, che la qualcosa non funziona. Così, secondo il professore, l'attuale situazione dell'Ue è questa: "la Francia si è presa il monopolio della politica estera, la Germania quello della politica economica, e invece che avere un'Europa con un motore a due pistoni che vanno in armonia, abbiamo un'Europa con due motori a un pistone ciascuno". Insomma, anche Prodi, dopo anni, si è accorto che l'Ue è dominata dall'asse franco-tedesco. Come se prima Berlino e Parigi non fossero loro a controllare la politica europea. Sono decenni che i francesi puntano a Difesa ed Esteri e la Germania all'Economia. Sono pilastri della strategia dei due Stati da sempre. Ma a quanto pare, per Prodi è così solo da qualche tempo.

Per l'ex premier, l'assenza di un'unica voce da parte dell'Europa fa sì che l'Unione si ritrovi in una "situazione di assoluta debolezza di fronte alle trasformazioni del mondo. C'è un detto che dice 'chi pecora si fa, il lupo se lo mangia''". E punta il dito sulla relazione sempre più difficile con gli Stati Uniti di Donald Trump, in cui l'Ue, fondamentalmente, non sta facendo nulla se non subire quanto sta accadendo nel mondo. "Per Trump 'America first' è l'obiettivo preciso, siamo davanti alla grande sfida tra Stati Uniti e Cina, che chiama in causa l'Europa come mediatore. E un ruolo che solo il nostro continente può avere, e che non sta assolutamente esercitando" ha detto Prodi.

L'ex premier italiano dei governi di centrosinistra, ha detto che "l'Europa non può essere l'anello passivo, il pungiball delle tensioni e dell'economia politica mondiale. Ci troviamo a discutere di uno scenario che va verso un ulteriore affinamento delle sanzioni. Si tratta di un'involuzione dell'economia internazionale che sta fortemente cambiando lo schema del commercio". E parla soprattutto in riferimento a Cina e Russia.

L'Ue, secondo Prodi, non è affatto preparata al cambiamento. "Mentre la Russia cerca di compensare con la Cina, l'Europa si trova in un crescente isolamento economico derivante da una continua tensione politica".

E l'ex premier si lancia anche in una previsione sulle elezioni europee: "Le posizioni euroscettiche non saranno dominanti, sicuramente stanno crescendo ma, se si va alle elezioni con un vero programma sull'Europa, la gente voterà per partiti europei". Ma dalle ultime tornate elettorali in tutto il Vecchio Continente, quella di Prodi, più che un'idea, appare un pio desiderio.

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