Il Papa e, l'imperscrutabile, universo-suocera. Il Pontefice ne ha parlato ieri con tale cognizione di causa, da far venire il sospetto che padroneggi la materia quasi per esperienza personale. Chissà se Francesco, prima di sentire la sacra chiamata di Dio, ha fatto i conti, in gioventù, con qualche più profana chiamata di suocera. La biografia ufficiale di Francesco non ne fa cenno, ma si sa che fra tante pagine qualcosa può sempre sfuggire. Fatto sta che Bergoglio nell'udienza generale ha dedicato alle suocere un discorso condivisibile (soprattutto da generi e nuore) condivisibile dalla prima all'ultima parola. Soprattutto là dove il Papa ha suggerito alle suocere di «tenere a freno la lingua, perché la lingua è uno dei principali peccati delle suocere»; poi, ovviamente, i concetti espressi dal Papa sono stati più articolati, soffermandosi su aspetti di carattere teologico che però non hanno inficiato la «filosofia» di base. E cioè: «Oggi la suocera è un personaggio mitico, non dico la riteniamo il diavolo ma è sempre una brutta figura. Tuttavia è pur sempre la mamma di tuo marito, di tua moglie». Mai parole furono più sante. Ma dopo il bastone, ecco la carota: «La suocera è madre, è anziana, è nonna. E una delle più belle cose per le lei è vedere i nipotini. È vero, talvolta sono un po' speciali, ma ti hanno dato tutto. È nostro dovere far in modo che portino avanti la vecchiaia con gioia». Un richiamo che non poteva che essere ispirato da un riferimento biblico: «Tutto perché l'anziana Noemi assume l'iniziativa di riaprire il futuro per Rut, invece di limitarsi a goderne il sostegno. Se i giovani si aprono alla gratitudine per ciò che hanno ricevuto e i vecchi prendono l'iniziativa di rilanciare il loro futuro, niente potrà fermare la fioritura delle benedizioni di Dio fra i popoli. Mi raccomando, che i giovani parlino con i vecchi ed i vecchi con i giovani. C'è in questo una corrente di salvezza e felicità, un'armonia costruttiva, un punte da custodire e guardare».
Francesco ha infine definito «un pericolo la gelosia della suocera per il proprio figlio», invitando a i fedeli a «superare il pensiero che la suocera quanto più lontano è, meglio è».L'udienza generale di Bergoglio si è conclusa con un applauso scrosciante. Convinto e caloroso. Come non si ricordava da tempo.
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