Il murale per Mario Zicchieri non c'è più. "Cremino", così come era stato soprannominato, era un militante della sezione missina del Prenestino. Venne ucciso da un commando giudicato vicino alle Brigate Rosse il 29 ottobre del 1975, a soli sedici anni. Nella giornata di ieri, gli addetti dell'Ama per il decoro urbano della città di Roma Capitale hanno cancellato la scritta "Mario Vive" dalla facciata del palazzo che ospitava la storica sezione del Movimento Sociale Italiano. Un murale presente nel quartiere da un quarantennio che aveva resistito ai tanti tentativi di "sbianchettamento" operati da certa sinistra nel corso degli anni. Ma quale collegamento c'è tra la rimozione della scritta e l'operato di Virginia Raggi? Secondo i dirigenti di Fratelli d'Italia, la responsabilità è tutta del sindaco di Roma. Senza l' approvazione dell'amministrazione comunale - insomma - la cancellazione non sarebbe stata possibile. Dopo lo "sfratto" dalla sezione di Colle Oppio, questo sarebbe un altro colpo inferto dalla Raggi alla destra romana. "Virginia Raggi, sprovveduta, ignorante o alla ricerca del voto dell’estrema sinistra? In ogni caso è penoso rimuovere il ricordo di un ragazzo ucciso, a 16 anni, dalle Brigate Rosse", ha scritto su facebook Fabio Rampelli, Capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia. Gli fa eco Maurizio Politi, consigliere comunale di Fdi a Roma che a Il Giornale.it ha dichiarato: "Nessun sindaco si era mai permesso di offendere in questo modo la memoria di un ragazzo. Cinque anni fa - sottolinea Politi - grazie all'approvazione all'unanimità del consiglio municipale, dedicammo a Mario anche il giardino su Piazza dei Condottieri". E ancora: "Riconsegnammo alla storia uno dei periodi più brutti della nostra città e mai ci saremmo aspettati che una forza politica come il M5S distruggesse questo percorso". Il partito guidato da Giorgia Meloni ha annunciato la presentazione di un'interrogazione scritta alla Raggi.
I colpevoli della morte di Mario Zicchieri sono rimasti impuniti. Alcuni brigatisti "indicati come coinvolti" nell'episodio sono stati assolti in appello. Il sindaco Raggi ha più volte espresso la propria soddisfazione per la riqualificazione dei quartieri romani tramite la street art. I giardini sul tetto della stazione Jonio sono stati arricchiti con murales sul film "Ladri di biciclette". E sempre il sindaco di Roma ha incontrato "Maupul", lo street artist che ha raffigurato Papa Francesco intento a giocare a tris sul muro di un palazzo a Borgo Pio. I murales - insomma - come forma artistica in grado di migliorare le zone di Roma.
Tranne nel caso di Mario Zicchieri: in questa circostanza l'amministrazione grillina pare abbia preferito usare il bianchetto. La motivazione dell'intervento, forse, è ascrivibile alla presenza di una croce celtica posta di fianco al nome del caduto. La destra romana, intanto, sembra intenzionata a voler riprodurre la scritta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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