L'intento di Giuseppe Conte ora è più chiaro che mai: non si vuole limitare a raggiungere i numeri in Senato, vuole rottamare il rottamatore Matteo Renzi, rompendo i legami del gruppo di Italia viva in Senato. In queste ore i movimenti dei fedelissimi del presidente del Consiglio, ma soprattutto degli uomini del Partito democratico, si stanno intensificando e le trame si stanno stringendo per arrivare ai tanto agognati 161 voti a favore in Senato. Non importa da dove arrivino i "costruttori responsabili", l'importante è raggiungere lo scopo. E come spiega Fabrizio Roncone sul Corriere della sera "offrono ricandidature sicure, incarichi di governo, carinerie varie".
Le proposte sarebbero allettanti: "Ti piacerebbe continuare a fare la senatrice? E se ti diamo il ministero della Famiglia? Tuo figlio si è appena laureato in ingegneria, giusto?". I destinatari di queste coccole sono soprattutto gli uomini di Matteo Renzi, per sfasciare definitivamente Iv e ritorcergli contro il tentativo di mossa del cavallo. Tuttavia la strada per arrivare ai 161 voti è tortuosa, forse più di quanto non si aspettasse Giuseppe Conte. "Scommetto 10 mila euro che martedì Conte qui otterrà la fiducia. Ne scommetto però solo 100 che la otterrà con la famosa soglia del 161 senatori", dice Bruno Astorre al Corsera, deputato dem vicino a Dario Franceschini. Difficile raggiungere il numero agognato ma dalle parti della maggioranza questo non sembra preoccupare, perché considerata solo "una soglia psicologica".
Dal Pd confermano l'interesse per i senatori di Italia viva e non sarebbero pochi i senatori Iv pronti ad abbandonare la scialuppa di Matteo Renzi pur di mantenere il loro piccolo e privilegiato posto al sole. Leonardo Grimani, Mauro Marino ed Eugenio Comincini sono pronti a staccarsi da Italia viva. Anche Riccardo Nencini, vero uomo chiave di tutte le manovre per indebolire Matteo Renzi, sarebbe pronto a dare il suo appoggio al governo, pur lasciando il simbolo a Matteo Renzi. Anna Maria Parente, che oggi occupa la poltrona della presidenza della Commissione Sanità, sarebbe tentata di unirsi ai "costruttori responsabili" pur di non fare la fine di Elena Bonetti, Teresa Bellanova e Ivan Scalfarotto. Poi c'è Gelsomina Vono, che furbescamente avrebbe dichiarato: "Sono fedele alle mie idee, non a Renzi". E infine Donatella Conzatti, che ora direbbe sì e subito dopo no. Stando ai conti fatti dal Corriere, su 18 senatori di Italia viva, sono saliti a 6 quelli pronti a salutare Matteo Renzi e a non seguirlo nello strappo.
Certo, il lavoro di acquisizione dei dem non si ferma certo ai renziani. Oggi la componente Maie del gruppo Misto ha cambiato nome. Per mano di Ricardo Merlo, infatti, è nato Maie-Italia 23, la casa dei costruttori pronti a dare il loro sostegno a Giuseppe Conte. Al momento, oltre a Merlo, si sono accasati qui Cario, Fantetti, De Bonis e Buccarella. Almeno altri 8 sarebbero pronti a migrare nella nuova componente del gruppo Misto e tra loro ci sarebbe anche Sandra Lonardi, moglie di Clemente Mastella, che ha già espresso la volontà di sostenere Conte. "Oh, belli miei: io ho apparecchiato tutto a puntino, e martedì Conte va tranquillo.
Se però ora vogliono sparecchiare, per tornare a farsi ricattare da Renzi, sia chiaro che noi siamo responsabili, non fessi", ha detto Clemente Mastella stando a quanto riportato dal Corriere. Ma Giuseppe Conte può davvero stare sereno?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.