Sequestrati 75 milioni ai fratelli Elkann

Le ipotesi: frode fiscale e truffa allo Stato sull'eredità di nonna Marella Agnelli

Sequestrati 75 milioni ai fratelli Elkann
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Per la Procura di Torino, il sospetto è diventato certezza: Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, ha vissuto per anni in Italia, e non in Svizzera. In questo modo, tasse per decine di milioni sono state sottratte al nostro fisco. E ieri parte l'operazione che punta a recuperare almeno in parte l'imponente maltolto: la Guardia di finanza viene mandata nelle residenze dei tre nipoti di donna Marella per eseguire il sequestro di 74 milioni di euro. John, Lapo e Ginevra Elkann sono formalmente indagati per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. E tutto grazie alle accuse lanciate dalla loro mamma, Margherita, nella battaglia ereditaria che ha lacerato la famiglia più famosa d'Italia.

Le indagini, scrive il procuratore di Torino Giovanni Bombardieri, hanno confermato «l'iniziale ipotesi accusatoria concernente la fittizia residenza estera di Marella Caracciolo e l'esistenza di un disegno criminoso volto a sottrarre il suo ingente patrimonio e i relativi redditi alle leggi italiane».

Le indagini del Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza hanno accertato la «stabile residenza in Italia, almeno a partire dal 2010, di Marella», fino alla morte nel febbraio 2019.

Il sequestro che scatta ieri è la tappa conclusiva di una marcia di avvicinamento durata anni, e che aveva portato già l'anno scorso a perquisizioni e avvisi di garanzia a carico della famiglia. Anche se per i legali dei tre fratelli «il sequestro non comporta alcun accertamento di responsabilità». In aprile il tribunale del Riesame di Torino aveva respinto il primo ricorso dei legali dell'Elkann: «La frode avevano scritto i giudici è stata verosimile oggetto di dolo in capo a tutti i tre fratelli Elkann, i quali si è visto come fossero in ottimi rapporti con la nonna e come ne conoscessero abitudini e problematiche di salute che rendevano prevalente la sua permanenza in Italia. Di fronte al decesso della congiunta, è verosimile che abbiano avallato, con dolorosa volontà adesiva, le strategie già suggerite e realizzare con la fattiva consulenza di Gianluca Ferrero». È il commercialista di fiducia della famiglia, colpito anche lui ieri dal decreto di sequestro insieme al fiduciario Robert von Gruningen. A John Elkann i giudici contestano un ruolo particolarmente attivo.

Almeno 13 dipendenti della famiglia avevano confermato durante le indagini la presenza della vedova Agnelli in Italia in maniera pressoché costante. Nel corso delle indagini, scrive ieri il procuratore Bombardieri, è stato acquisito «un memorandum rinvenuto nelle perquisizioni nello studio di un indagato che scandisce dettagliatamente gli accorgimenti ritenuti necessari a sostenere la residenza svizzera».

Per arrivare a determinare l'importo da sequestrare, «gli investigatori hanno proceduto alla quantificazione dei redditi conseguiti dalla Caracciolo dal 2015, ultimo anno utile ai fini dell'accertamento fiscale (...) nonché del patrimonio da assoggettare all'imposta sulle successioni». Il totale fa una certa impressione: nei quattro anni sotto esame donna Marella ha incassato una rendita vitalizia di oltre 29 milioni e «redditi di capitale per circa 116,7 milioni derivanti da attività finanziarie detenute da trust con sede alle Bahamas».

E ben 32 milioni di tasse di successione sarebbero state evase «su una massa ereditaria ricostruita di oltre 800 milioni di euro» anche attraverso «le rilevate spartizioni post mortem tra gli eredi di opere d'arte e gioielli di ingente valore e dagli elementi patrimoniali di una società immobiliare lussemburghese».

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