Mare Jonio, Casarini attacca Salvini: "Miserabile vendetta"

Luca Casarini parla a bordo della Mare Jonio appena sequestrata: "Salvini ha perpetuato un abuso di potere, gli avvocati sono già a lavoro". Duro attacco dell'ex antagonista al segretario della Lega

Mare Jonio, Casarini attacca Salvini: "Miserabile vendetta"

Si trova a bordo della Mare Jonio Luca Casarini, capomissione in occasione del primo salvataggio effettuato dalla Mediterranea Saving Humans a marzo ed uno dei principali esponenti dell’Ong italiana, mentre rilancia alcune dichiarazioni di fuoco verso il ministro dell'interno uscente Matteo Salvini.

La nave, dopo cinque giorni a largo di Lampedusa ma fuori dalle acque italiane, risulta adesso sequestrata per inottemperanza a quanto previsto dal decreto sicurezza bis. La vicenda inizia il 28 agosto scorso, quando la Mare Jonio prende a bordo 98 migranti che si trovano in quel momento in navigazione nel Mediterraneo.

Tutti i migranti vengono però fatti scendere in più gruppi mentre la nave dell’Ong si trova in acque internazionali. A bordo rimane l’equipaggio, tra cui lo stesso Casarini che dal mezzo della Mediterranea rilancia le accuse contro il ministro Salvini per il sequestro notificato poche ore fa: “Questo è un abuso di ufficio bello e buono. Una piccola e miserabile vendetta”, dichiara all’AdnKronos Luca Casarini.

Quando l'ex antagonista ricostruisce le ultime ore contattato telefonicamente dall’AdnKronos, emerge nelle sue parole una certa sorpresa: “Siamo entrati in acque italiane perché autorizzati, lo ribadisco – chiarisce Casarini – Ma poi nella notte è arrivata una motovedetta della Guardia di Finanza che ci contesta di avere violato il decreto, con la nave vuota e con l'autorizzazione”. Da qui il nuovo affondo al segretario della Lega: “Insomma – dichiara infatti Casarini – gli ultimi 5 minuti da ministro Salvini ha fatto questo scherzo”.

Contro Salvini l’esponente dell’Ong è un vero e proprio fiume in piena: “Quello che ha fatto il ministro è un grave abuso di ufficio, ci sono fior di avvocati che ci stanno lavorando”, ribadisce infatti Casarini. Il quale poi, annuncia quelle che saranno le proprie intenzioni una volta toccato terra: “Si dovrà dimostrare che per l'ennesima volta quel signore che occupava quel posto lo usava per fare cose illegali. Ma i fastidi, come i ministri, passano. Una piccola e miserabile vendetta che viene fatta dopo una grande pagina di affermazione di obbligo al soccorso al mare, di rispetto delle convenzioni internazionali”.

Poi arriva la difesa e la rivendicazione di quanto fatto con la Mare Jonio: “Questa missione – prosegue Casarini – ha affermato che innanzitutto i naufraghi, quelli che vengono soccorsi in mare, sono naufraghi. E' lo status di queste persone che scappano dalla guerra”.

Dunque, la Mediterranea si prepara ad una battaglia legale contro l’uscente ministro dell’interno: gli avvocati, secondo quanto si apprende dalla stessa Ong, sarebbero pronti a muovere guerra non solo contro questo decreto di sequestro della Mare Jonio, ritenuto per l’appunto un abuso di ufficio, ma in generale contro l’operato del segretario leghista al Viminale.

Un attacco frontale che si prevede giudiziario, ma che adesso inevitabilmente è politico e che dimostra come, di fatto, le Ong salutano positivamente la caduta dell’esecutivo gialloverde e l’arrivo di un nuovo governo giallorosso.

Le dichiarazioni di Casarini terminano con una nuova rivendicazione di quanto fatto: “Mentre qualcuno può sfregiarsi del titolo di avere bloccato la nave – dichiara ancora l’esponente dell’Ong – noi abbiamo avuto il privilegio di abbracciare dei bambini che

sarebbero morti in mezzo al mare”. Nel frattempo la Mare Jonio si trova a circa tre miglia da Lampedusa: è da lì che, molto probabilmente, l’equipaggio si aspetta di assistere all’uscita definitiva di Salvini dal Viminale.

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