Ognuno si «riabilita» come sa. E come può. Noi a un Fabrizio Corona che, «affidato ai servizi sociali», seguisse un «serio percorso riabilitativo», ci credevamo poco. Quando poi si è saputo che la comunità che lo accoglieva era quella di don Mazzi, anche gli ultimi dubbi sono svaniti. Insomma, il sospetto - tutt'altro che infondato - era che il «re dei paparazzi» avrebbe continuato a fare la bella vita; altro che zappare la terra, come faceva (finta) il suo ex sodale, Lele Mora, pure lui «ospite» dell'«Ostello don Mazzi».
«Questa casa non è un albergo...», ha ripetuto per settimane il celebre prete di strada (e di tv) al bellimbusto reduce da un cospicuo sconto di pena e, da ottobre scorso, in movimentata pausa di riflessione presso il proprio domicilio milanese.
Ma lui - quello che Wikipedia definisce «imprenditore e personaggio televisivo italiano» - l'Exodus di don Mazzi lo considerava proprio un «albergo» (tra l'altro piuttosto modesto, al massimo un due stelle) da cui entrare e uscire senza troppe formalità. E vai allora con un ben più eccitante exodus tra yacht di lusso, hotel (questi sì a cinque stelle), spiagge vip e ragazze da sballo. Inevitabile la copertina di Chi che l'ha sorpreso («sorpreso» si fa per dire) a pomiciare in alto mare. Foto particolarmente osé ora oggetto di «richiesta di accertamenti e di chiarimenti» da parte della Procura di Milano che ha chiesto al Tribunale di sorveglianza informazioni, appunto, su «alcuni scatti che ritraevano Corona, affidato in prova ai servizi sociali, su una barca a Capri durante un weekend», con tanto di «carezze hot» tra lui e la nota (?) cantante Silvia Provvedi. Nel dettaglio il sostituto pg Antonio Lamanna ha chiesto al giudice Giovanna De Rosa se Corona fosse stato autorizzato alla vacanza nell'isola e se abbia rispettato anche i profili di «continenza» previsti nel percorso di un affidato ai servizi sociali. A giudicare dalle foto, si direbbe che Corona e la sua amichetta mostrano tutto, eccetto la «continenza».
La Procura generale non ha ancora ricevuto risposte alla richiesta, ma appare ben difficile che il giudice Giovana De Rosa abbia acconsentito alla villeggiatura hard del Corona's. Lo scorso 27 ottobre, Corona, prima scarcerato dopo due anni e mezzo di detenzione e affidato alla comunità di Don Mazzi, era potuto tornare a vivere nella sua casa perché aveva ottenuto, come chiesto dai legali Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, l'affidamento in prova «sul territorio». Quando Corona ha ottenuto l'affidamento con la possibilità di tornare a vivere nella sua abitazione a Milano, il giudice ha stabilito una serie di prescrizioni. In particolare, nel provvedimento era stato indicato che poteva uscire di casa tra le 6 e le 23 e nel fine settimana (a partire da venerdì) tra le 10 e le 24 e che doveva rimanere in Lombardia e che poteva usare il telefono soltanto per esigenze di lavoro e famiglia.
Ogni modifica a queste disposizioni ha bisogno dell'autorizzazione da parte del magistrato di Sorveglianza; proibito anche diffondere fotografie, usare i social e rilasciare interviste.Veti improponibili per uno come Corona.
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