Urne aperte ancora oggi fino a alle 23 per eleggere i 76 europarlamentari italiani. Il primo giorno di votazioni si è concluso senza particolari intoppi. Eppure queste elezioni segnano una consistente novità, visto che è la prima volta che viene permesso agli studenti fuori sede di votare senza raggiungere il comune di residenza.
A questo proposito, tra i pochi fatti di cronaca da registrare c'è la fila che si è creata a Bologna davanti al seggio allestito per gli studenti non bolognesi. Già prima delle 15 erano in fila numerosi ragazzi. Per la prima volta, infatti, a queste elezioni europee gli studenti domiciliati per un periodo di almeno tre mesi in un Comune fuori dalla propria regione di residenza è permesso di votare nel Comune dove vivono temporaneamente se questo appartiene alla stessa circoscrizione elettorale del comune di residenza. Oppure in seggi speciali istituiti nel capoluogo di Regione del Comune dove vivono temporaneamente, se quest'ultimo appartiene ad una circoscrizione elettorale diversa da quella di residenza. Come è il caso di Aosta dove si è allestito un seggio speciale per un residente delle circoscrizione «Isole». Riflettori puntati sul votante ma i responsabili dell'ufficio elettorale hanno assicurato che in alcun modo si potrà sapere della scelta dell'elettore perché il suo voto verrà scrutinato soltanto insieme a quelli degli altri seggi.
Unico «incidente» degno di nota riguarda Brescia, dove in una trentina di seggi sono state ritirare le schede elettorali. Erano state piegate con troppa fretta a inchiostro ancora fresco con il risultato di risultare inutilizzabili. Mentre a Modena una donna è stata denunciata per aver imbrattato con scritte «no vax» le pareti di una scuola adibita a seggio elettorale. Oggi secondo giorno di voto anche per rinnovare il Consiglio regionale piemontese e gli organi rappresentativi di 3698 Comuni tra cui sei capoluoghi di regione (Firenze, Bari, Cagliari, Potenza, Perugia e Campobasso).
Nelle parole dei big, immortalati ai seggi, la prima preoccupazione è il rischio di astensionismo (in tarda serata si verrà poi a sapere che l'affluenza ha sfiorato il 15%). «Se siete a casa sbrigatevi! - tuona Emma Bonino uscendo dal seggio romano dove ha votato accompagnata da Riccardo Magi, segretario di + Europa - Se non lo avete ancora fatto, fatelo presto, ma andate a votare. Andate tutti a votare». Più raggiante e disteso il suo alleato per le Europee Matteo Renzi. «Ho votato - conferma sorridente il leader di Italia viva -. Ho votato per l'Europa e ho votato per la mia Firenze. Che grande conquista la democrazia! Buon voto anche a voi» Esortazione al voto arriva anche da Carlo Calenda. Il leader di Azione preferisce i social sul suo profilo di X scrive semplicemente: «Andate a votare». «Libertà è partecipazione» cantava Giorgio Gaber e la dichiarazione del presidente del Senato, Ignazio La Russa, all'uscita del seggio milanese dove ha votato nel primo pomeriggio ricalca proprio lo spirito di quella citazione: «Per me la vera giornata di festa è quando si vota». La paura dell'astensione attanaglia anche un candidato illustre come Letizia Moratti: «Il voto è la migliore espressione della libertà e della democrazia mentre l'astensionismo è il suo peggior nemico».
Nel giorno del
silenzio elettorale l'unica polemica porta la firma di Angelo Bonelli (Verdi) che attacca Matteo Salvini, colpevole, a suo giudizio, di aver fatto un appello di voto per il proprio partito violando la regola del silenzio a urne aperte.
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