Un nuovo muro è stato alzato ieri a Berlino: a difesa di Israele contro la retorica del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha accusato lo Stato ebraico di «fascismo» e ha elogiato Hamas come movimento di «combattenti per la libertà». In visita nella capitale della Germania, il capo dello Stato di Ankara è stato strigliato dalle massime autorità del Paese, il presidente Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz. Entrambi hanno chiarito con forza a Erdogan l'incrollabile sostegno tedesco a Israele, condannando la barbarie del movimento islamista palestinese. Sia Steinmeier sia Scholz hanno evidenziato come Hamas nient'altro sia che un'organizzazione terroristica, responsabile di un attacco terroristico contro lo Stato ebraico. Per entrambi, Israele ha diritto di esistere e di difendersi.
In questo modo, Steinmeier e Scholz hanno raccolto le tante critiche contro la visita a Berlino di Erdogan. Da maggioranza e opposizione, dalle comunità ebraica, turca e curda, in molti hanno rivolto un appello al cancelliere affinché parlasse chiaro al presidente turco, con alcuni che gli hanno chiesto di non riceverlo. Questa richiesta non è stata accolta perché il rischio era provocare un incidente diplomatico. A ogni modo, Scholz non si è lasciato frenare dalla diplomazia. «Lasciatemi dire molto chiaramente che il diritto all'esistenza di Israele è irrevocabile», ha dichiarato il cancelliere con Erdogan alla sua destra durante la conferenza stampa congiunta. Scholz ha poi evidenziato che, con quello a esistere, lo Stato ebraico ha il diritto all'autodifesa nel quadro delle norme internazionali. Entrambi i diritti sono «fuori discussione». Per il cancelliere, Hamas è invece autore di un «barbaro attacco terroristico» contro Israele, che la Germania condanna «con la massima severità». Il movimento islamista «non deve essere più nella posizione di poter aggredire» lo Stato ebraico e tiene «in ostaggio» la popolazione della Striscia di Gaza, la cui situazione umanitaria è fonte di preoccupazione perché «ogni vita conta». Per Scholz, la soluzione dei due Stati per la questione israelo-palestinese «rimane l'obiettivo dichiarato», mentre si deve impedire che il conflitto a Gaza sfoci in una conflagrazione del Medio Oriente. Il cancelliere ha infine rimarcato che in Germania «non vi è posto per l'antisemitismo con motivazioni politiche, religiose, di destra o di sinistra, cresciuto qui da secoli o arrivato dall'estero». Scholz ha infine dichiarato che si oppone a ogni forma di odio contro la comunità musulmana in Germania.
Erdogan ha replicato con un comizio in cui ha respinto le accuse di antisemitismo nei suoi confronti e ha affermato che Israele «tiene in ostaggio i palestinesi», in particolare quelli detenuti nelle sue carceri. Il presidente turco ha poi denunciato che i bombardamenti israeliani su Gaza hanno distrutto «moschee, chiese, ospedali» e ucciso bambini.
Per Erdogan, «dalla mattina alla sera, tutti parlano delle armi» di Hamas, ma queste «non sono comparabili» a quelle di Israele, che dispone anche di bombe atomiche su cui «tace». Con la sua retorica, il presidente turco è tornato a scagliarsi contro lo Stato ebraico, ma il muro alzato dalla Germania di Scholz a sua difesa ha retto.
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