«Antonio Tajani è la persona che indicheremo sabato al Consiglio Nazionale di Forza Italia come la figura che ci accompagnerà al Congresso Nazionale. Non credo ci siano dubbi all'interno di Forza Italia sul fatto che la persona che ci possa guidare senza Berlusconi sia lui, la figura più riconoscibile a livello nazionale e internazionale». Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, svela l'esito scontato e annunciato del primo, grande appuntamento politico di Forza Italia nell'era del dopo-Berlusconi.
Tajani si presenterà come coordinatore e uscirà come presidente di Forza Italia, almeno fino al congresso del prossimo anno. Sabato mattina all'Hotel Parco dei Principi di Roma il partito è pronto stringersi attorno a lui, l'uomo chiamato a raccogliere l'eredità più pesante. Ma il suo non sarà solo un ruolo da traghettatore verso il congresso che dovrebbe svolgersi prima delle elezioni europee. Tajani si metterà alla prova in un ruolo nuovo e lo farà potendo contare su un gioco di squadra e sul sostegno del Partito Popolare Europeo. Non a caso sabato è prevista la presenza di Manfred Weber, presidente del Ppe.
Insieme all'investitura ufficiale di Tajani, arriverà anche il via libera al nuovo documento programmatico che ridefinirà il futuro e l'identità di Forza Italia e in cui centrale sarà il ricordo di Silvio Berlusconi, di cui il partito seguirà il solco politico e umano. In questo senso ieri in molti hanno ricordato il Cavaliere a un mese dalla scomparsa. «Un mese senza di te. Andremo avanti in tuo onore. Realizzeremo tutti i tuoi sogni per un'Italia migliore». Era questa l'immagine che campeggiava sui canali social ufficiali del partito, accompagnata dalla foto di un Cavaliere sorridente con la mano sul cuore. Antonio Tajani lo ha ricordato su Il Giornale, sottolineando quando sia «ancora difficile per molti di noi superare il senso di vuoto» ma «avvertiamo anche la tremenda responsabilità di non vanificare la sua opera, e anzi di rilanciare il suo progetto politico, al quale ha lavorato letteralmente fino alle ultime ore di vita» basato su «principi liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantici». «Il governo Meloni oggi è la realizzazione compiuta del suo sogno. Quindi noi lo sosteniamo in questa legislatura ma anche come prospettiva strategica. Dobbiamo farlo tutti insieme, ben consapevoli, io più di ogni altro, che nessuno può pensare di prendere il posto di Berlusconi, di ereditarne il carisma, l'autorevolezza, la capacità di parlare agli italiani e di comprenderne i bisogni, le speranze, le paure».
Dentro Forza Italia Elisabetta Alberti Casellati sottolinea quanto «la sua difficile eredità politica continuerà ispirare coloro che come lui credono che la rivoluzione liberale sia la strada giusta per far crescere l'Italia». Renato Schifani promette: «Forza Italia è chiamata a camminare con le proprie gambe. Forza Italia sopravviverà. Siamo chiamati ad assumerci una responsabilità sul territorio, sugli scenari istituzionali anche europei.
E se Maurizio Gasparri e Anna Maria Bernini si soffermano sul ricordo e sul dolore di questa ricorrenza, con il primo che si fa portatore dell'orgoglio «di portare avanti la sue indicazioni da berlusconiani con Forza Italia e con il Ppe» e la seconda che promette l'impegno nel suo nome «noi ci siamo, e tu sei la nostra stella più luminosa», Matteo Salvini ricorda, con umana partecipazione, l'entusiasmo e la forza vitale di Berlusconi. «Caro Silvio, un mese e ci sembra ancora impossibile.
Il Tuo ricordo brilla in noi e ci guida sulla Tua strada, quella del sogno e della libertà, della fiducia nella famiglia e nelle persone normali, della forza vitale sprigionata dai traguardi ambiziosi, per far prevalere l'Italia dei Sì sull'Italia del No, l'entusiasmo sull'apatia, la speranza sulla rassegnazione. Sempre e per sempre nel nostro cuore».
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