Si rompe il fronte delle Ong: spaccatura tra Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere

Le due ong francesi non saranno più assieme a bordo sulla nave Ocean Viking: le divergenze hanno riguardato la decisione di Sos Mediterranée di rimanere per il momento a Marsiglia

Si rompe il fronte delle Ong: spaccatura tra Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere

Un binomio inscindibile, una partnership che sembrava ben solidificata: la rottura tra Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere, ha messo fine clamorosamente a tutto questo. Chi ha seguito in questi ultimi anni le vicende relative al fronte migratorio, ha sempre considerato le due Ong francesi come un'unica associazione.

Un fronte, quello delle due organizzazioni, che si è spaccato per via della scelta da parte di Sos Mediterranée di non partire per nuove missioni nel Mediterraneo centrale con la nave Ocean Viking. Quest’ultima, protagonista di numerose operazioni di recupero dei migranti a largo della Libia negli ultimi mesi, si trova ormeggiata a Marsiglia.

“Come vi abbiamo segnalato di recente – si legge in una nota dell’Ong francese – data l'attuale situazione sanitaria dovuta al Covid-19, la Ocean Viking è temporaneamente in attesa nel porto di Marsiglia”. Difficile, se non impossibile, al momento salpare: anche in Francia appaiono stringenti le limitazioni volte ad evitare i contagi di coronavirus ed è quindi tutt’altro che semplice radunare equipaggi e personale per partire.

“La nostra priorità – si legge ancora nella nota di Sos Mediterranée – è riprendere al più presto le nostre operazioni in modo responsabile, in condizioni che ci permettano di garantire la sicurezza dei nostri team e delle persone soccorse”.

“Tuttavia – hanno aggiunto i membri dell’organizzazione francese – riteniamo che a causa della forte perturbazione del settore marittimo e delle reazioni degli Stati tali condizioni non siano attualmente soddisfatte”.

Dunque, per il momento, viste le attuali condizioni legate all’emergenza sanitaria ed al contesto politico in cui ci si sta muovendo soprattutto negli Stati del confine meridionale dell’Ue, Sos Mediterranée ha ritenuto di far rimanere in porto la Ocean Viking e di non intraprendere nuove missioni.

Una scelta opposta ad esempio all’Ong tedesca Sea Eye, che invece negli ultimi giorni ha raccolto 150 migranti a largo della Libia con la nave Alan Kurdi. Come prima anticipato, la decisione dell’Ong francese non è stata ben accolta da Medici Senza Frontiere: “Non condividendo la nostra strategia – hanno spiegato i membri di Sos Mediterranée – il nostro partner medico Medici Senza Frontiere ha deciso di rompere la partnership che da quattro anni ci lega intorno alla nostra missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale”.

“Prendiamo atto di questa decisione – ha proseguito la nota – anche se ce ne rammarichiamo a causa della eccezionale cooperazione tra le nostre organizzazioni a bordo della Aquarius e poi della Ocean Viking, che ci ha permesso di salvare più di 30.000 vite in mare. Ciò nondimeno, sulla base delle nostre esperienze passate con il nostro primo partner Mèdecins du Monde e poi con Medici Senza Frontiere, i nostri team sono già al lavoro, determinati a riprendere il più presto possibile le operazioni di salvataggio con la Ocean Viking”.

La spaccatura ha del clamoroso e permette di rintracciare divergenze tra le varie Ong circa le strategie da attuare in questo particolare momento storico.

C’è chi vuole a tutti i costi ripartire, c’è chi invece vorrebbe attendere momenti più propizi. Il fronte quindi appare diviso e questo, in vista della bella stagione, potrebbe rappresentare un dato politico non indifferente.

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