Silvio e Matteo ci credono. "Vinceremo di 15 punti"

Berlusconi e Salvini ottimisti: "Conquisteremo anche il Lazio". Il Cavaliere: fare di più sul gas

Silvio e Matteo ci credono. "Vinceremo di 15 punti"

«Conquisteremo una Regione in più e in Lombardia supereremo di 15 punti la sinistra». Sono pronti a scommetterci, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Martedì sera a Milano, dopo la kermesse del centrodestra per il ricandidato governatore Attilio Fontana insieme a Giorgia Meloni, sul tardi il leader della Lega raggiunge alla pizzeria dedicata a Sofia Loren, due passi dal Duomo, il Cavaliere e una quindicina di altri, tra cui la compagna deputata Marta Fascina, i capigruppo di Senato e Camera Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, i deputati Matteo Perego e Paolo Emilio Russo. La serata sprizza di ottimismo ed entusiasmo, nella tavolata sotto a decine di foto della Loren. L'onda lunga delle vittorie della coalizione arriverà alla capitale, i due leader ne sono sicuri. Si sentono spesso e anche stavolta parlano delle previsioni alle regionali. Sono consapevoli che la premier Meloni e Fdi guidano la cavalcata e probabilmente arriveranno all'acme, loro seguono certo, ma ben felici di avere un traino così forte. Però devono mantenere le posizioni. Il leader di Forza Italia conta di avere un buon risultato al nord - anche se la candidatura di Letizia Moratti con il Terzo polo rischia di inquinarlo - e di tenere nel Lazio, soprattutto in provincia, Matteo non teme un flop anche se è pronto a ridimensionarsi.

In un'intervista al quotidiano La Provincia di Como, Berlusconi si dice certo della conferma di Fontana e allarga lo sguardo: «Non ho dubbi su questo. Del resto lo merita, ha saputo gestire una stagione difficile con serietà, sobrietà, responsabilità. E lo merita il centrodestra, il nostro modello di buongoverno è premiato dagli elettori lombardi da 28 anni ed ha consentito alla Lombardia di essere una delle regioni più avanzate d'Europa».

Tagliente sulla Moratti: «Il giudizio, purtroppo per lei, lo daranno gli elettori domenica e lunedì». Mentre non risparmia strali per centrosinistra e grillini. Pierfrancesco Majorino è un «candidato a perdere, scelto sapendo di non avere nessuna probabilità di vittoria» e Berlusconi osserva «che riproporre una coalizione fra Pd e M5S la dice lunga sulla coerenza di entrambi».

Per Fi il Cavaliere non fa previsioni sui numeri, ma ricorda che «è l'unica forza politica, anche nel centrodestra, ad essere garante dei valori liberali, cristiani, garantisti, europei e atlantici». E conclude: «Sono convinto che avremo delle belle soddisfazioni».

L'ex premier in questi giorni è un fiume in piena, domani sarà sui canali Mediaset e nell'ultimo spot sui social «Il Paese che amo», parla di sicurezza energetica come «una priorità fondamentale per tutti noi». Ricorda che i governi centrodestra che ha guidato avevano ridotto la dipendenza energetica dall'estero e lui stesso aveva inaugurato il più grande rigassificatore tuttora in funzione. «Poi, il nulla - accusa - e l'ambientalismo ideologico della sinistra che ha condizionato tutte le decisioni sull'energia, condannando l'Italia a una maggiore dipendenza dall'estero».

Non basta essere riusciti ad imporre in Europa il tetto al prezzo del gas, né gli interventi sulle bollette, «che torneranno a scendere del 30-40 per cento», si deve fare di più: aumentare gli approvvigionamenti, migliorare le infrastrutture, semplificare le procedure, installare nuovi impianti per le energie rinnovabili, accelerare la ricerca sul nucleare pulito.

Sul reddito di cittadinanza il Cav spiega che ha tolto «a molti giovani un incentivo a cercare un lavoro». E insiste sulla necessità di ridurre «l'altissimo costo del lavoro» e abolire ogni tassa sui nuovi contratti a tempo indeterminato per i giovani.

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