La sinistra orfana degli elettori ora cerca i lettori

Boom editoriale fra i dem. In libreria Bettini, il sindaco di Firenze Nardella e Franceschini

La sinistra orfana degli elettori ora cerca i lettori

Il Pd riparte dalle librerie. Da Goffredo Bettini ad Andrea Orlando, passando per Dario Nardella, i dem hanno tirato fuori un'inaspettata vena letteraria.

Il più atteso è A sinistra. Da capo di Goffredo Bettini con prefazione di Andrea Orlando, edito da Paper Fist, la casa editrice del Fatto Quotidiano. La presentazione si terrà oggi all'Auditorium di Roma, alla presenza del fondatore della comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, e dell'amico Giuseppe Conte. L'obiettivo, ormai palese, è quello di ridar vita alla coalizione giallorossa. Anche il sindaco di Firenze, mosso dall'ambizione politica di candidarsi alle primarie del Pd, è uscito con il libro La città universale. Dai sindaci un futuro per l'Italia e l'Europa (La Nave di Teseo). Prima di lui, un altro aspirante segretario, Stefano Bonaccini, nel 2021, aveva dato alle stampe Il Paese che vogliamo. Idee e proposte per l'Italia del futuro (Piemme). A dicembre uscirà anche La sfida verde. Diritto al lavoro o diritto alla salute? (Feltrinelli), scritto dall'ex ministro del Lavoro Andrea Orlando, mentre Dario Franceschini, l'ex titolare del Mibac, è nelle librerie già da qualche mese con il libro Con la cultura non si mangia? (La Nave di Teseo). Anche un ex illustre come Massimo D'Alema si è dato alla scrittura con A Mosca l'ultima volta. In viaggio con Enrico Berlinguer (Solferino).

Ognuno scrive le sue riflessioni, ma quanti le leggano è un mistero. «Sono libri che si stampano da soli perché generalmente nessun editore nega la pubblicazione di un libro a un politico», ci spiega un'esperta che lavora nel mondo dell'editoria. «In questo caso la casa editrice funge più da tipografia anche perché i politici garantiscono l'acquisto di un numero di copie cospicuo, che basta all'editore per rifarsi delle spese e guadagnarci qualcosa», rivela la nostra fonte. Sono accordi verbali e non c'è nulla di illegale, però, quella del politico che compra le copie del proprio libro per regalarle è consuetudine consolidata. Una conferma arriva anche dall'ex deputato renziano Michele Anzaldi che commenta: «Non ci trovo nulla di male se a Natale un politico, a spese sue, anziché regalare il panettone omaggia il proprio libro. Il problema semmai è se chi lo riceve lo gradisce come il panettone. Ho i miei dubbi o anzi direi le mie certezze». In passato, vi era la prassi di far acquistare questi volumi da fondazioni amiche o dal partito. Ora non è più così. «I circoli non hanno più neppure i soldi per pagare l'affitto delle sedi», assicurano i dem.

Su tutti gli autori incombe lo spauracchio di Roberto Speranza che, nel 2020, fu costretto a ritirare il suo libro Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute (Feltrinelli) di cui sul web resta traccia di una sola copia, messa in vendita su Amazon alla modica cifra di 200 euro.

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