Cambia il vento, si calma la bufera e - senza fare una piega e neanche un plissé -la sinistra italiana esce dalla stagione dell'innocenza e scopre che il Kgb fu davvero l'incubo che ha imperversato su tutti i Paesi occidentali, battendo per efficienza e cinismo la Cia americana. E questo anche perché il Kgb non era un servizio segreto, ma l'istituzione armata e anche intellettuale del potere sovietico che dominava su politici, militari, scuole, moda, il giornalismo, oltre a fabbricare carriere per i suoi agenti di influenza all'estero mentre organizzava guerriglie, colpi di Stato, stragi e uccidere anche attraverso l'uso del comparto detto «Kamera» in cui si fabbricavano agenti patogeni con cui far morire d'infarto dì cancro, leucemie, ictus.
Da noi in Italia era severamente vietato, dalla sinistra, nominare il Kgb le cui azioni erano sempre attribuite a una formazione di fascisti, massoni deviati, servizi segreti deviati, insomma una una sorta di compagnia di giro guidata dal celebre Licio Gelli, nato fascista, diventato partigiano e poi doppiogiochista ma anche venditore di materassi in Romania in combutta con la Scuritate (il servizio segreto rumeno) di Nicolai Ceausescu.
Aldo Moro poco prima di essere rapito e ucciso aveva denunciato gli strani studenti russi che seguivano fin troppo le sue lezioni e le sue abitudini. Io ho presieduto una Commissione bicamerale d'inchiesta e fui invitato, con l'intera commissione, dal Procuratore Generale di Budapest che ci spiegò per filo e per segno come il gruppo militare operativo delle Brigate Rosse protagonista nella cattura, interrogatorio ed esecuzione dell'omicidio Moro fosse sotto il comando e controllo congiunto della Stasi tedesco-orientale e del Kgb. Ricordo l'imbarazzo del capogruppo del Pds quando chiese: «Non potrebbe essere che quelle che lei chiama Brigate Rosse fossero dalle brigate rivoluzionarie di qualche movimento di liberazione, dette rosse per comodità?». Il procuratore rispose: «No, onorevole, si tratta proprio delle Brigate Rosse italiane, comandate dal Kgb». Era il 2005 e il Kgb benché formalmente scomparso era vivo e vegeto e fece fuori i miei migliori informatori di cui il più celebre fu Alexander «Sasha» Litvinenko. Da allora questa ed altre verità sono state sepolte dalla sinistra mediatica italiana che mi linciò dandomi del pazzo. Oggi la sinistra ci ripensa e scopre che il Kgb fu realmente la bestia nera della nostra storia e di tanti altri paesi. Come mai? Perché essendo priva di idee, tutto quello che sa fare fin dai tempi di Veltroni è mettersi al rimorchio del partito democratico americano.
E poiché il presidente Biden ha appena lanciato strali contro la Russia evocando il Kgb (a causa della nuova guerra fredda fra Washington e Mosca) sul caso Kennedy, eccoti che la sinistra italiana ai mette al rimorchio di quella americana e scopre con candido stupore l'esistenza e la natura stessa del Kgb sovietico. Del resto, la stessa sinistra italiana ha recentemente scoperto che Bettino Craxi era davvero un grande socialista, e - per bocca dell'arcinemico Prodi- che Berlusconi è un insigne statista.
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