Siri, Arata nega tutto: "Mai pagata la tangente"

L'imprenditore Paolo Arata sul sottosegretario Siri: "Una persona onestissima". Ma si accende lo scontro tra Cinque Stelle e Lega

Siri, Arata nega tutto: "Mai pagata la tangente"

Paolo Arata si difende. L'imprenditore coinvolto nell'indagine che sta scatenando un terremoto politico sul sottosegretario Armando Siri, ai microfoni di Piazza Pulita smentisce di aver pagato una tangente da 30mila euro. "No, nel modo più assoluto", ha affermato Arata ai microfoni del programma condotto da Corrado Formigli su La7. Nel video Arata parla anche del sottosegretario alle Infrastrutture, Siri.

L'imprenditore lo definisce come una "persona onestissima". Poi al giornalista che chiede se fa bene a prendere le distanze dallo stesso Arata, l'imprenditore risponde: "Bah, fa bene". Intanto attorno alla vicenda giudiziaria si infiamma la polemica politica. Proprio questa mattina il vicepremier grillino, Luigi Di Maio è intervenuto per chiedere le dimissioni di Siri tirando per la giacca Conte: "Questo attaccamento alla poltrona non lo capisco. Gli abbiamo chiesto un passo indietro. Continui a fare il senatore, non va mica per strada. Parliamo tanto di lotta ai delinquenti e quando un politico è indagato per corruzione stiamo zitti? Eh no, non funziona così. Dove è la coerenza? Certo che Conte dovrebbe spingerlo alle dimissioni. E lo farà, ne sono sicuro", ha affermato il ministro del Lavoro al Corriere. Parole chiare che di fatto hanno riperto lo scontro nel governo. Il ministro degli Interni fa da scudo al sottosegretario e blinda la poltrona di Siri: "Resta dov'è". Ma a quanto pare nel Movimento il vento del giustizialismo potrebbe averla vinta.

Anche il ministro Bonafede ha affermato che spesso "la politica non può attendere i tempi della giustizia". Insomma ormai all'interno della maggioranza lo scontro è aperto e non sono esclusi colpi di scena anche prima delle Europee.

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