La Corte di Cassazione si è pronunciata di nuovo sul caso della Fondazione Open, intervenendo sotto il profilo giuridico sulla liceità di alcuni sequestri che sono stati operati nel corso dell'indagine. E Matteo Renzi, poco fa, ha avuto modo di ribadire come la Corte abbia, in buona sostanza, smentito il Tribunale di Firenze. Come viene riportato dall'Ansa, in questi casi si può parlare di "censura" da parte della Cassazione.
Nello specifico, la parte contestata, per così dire, è quella secondo cui Open sarebbe"non una fondazione politica bensì una fondazione di partito e dunque un'articolazione politico-organizzativa del Partito democratico e, segnatamente, della corrente renziana, in quanto ha operato in una posizione di strumentalità alla realizzazione del suo progetto politico". Le motivazioni vertono sul fatto che, per la Cassazione, il Tribunale del riesame di Firenze "nel qualificare la Fondazione Open non si è uniformato ai principi di diritto affermati nelle precedenti sentenze e non ha considerato la disciplina dettata per le fondazioni".
Insomma, Open non sarebbe stata trattata come una fondazione in sede giuridica. Il che potrebbe fare il paio con una delle argomentazioni dell'ex presidente del Consiglio che ha spesso affermato che, con questa vicenda inchiestistica, si volesse definire cos'è un partito e cosa non lo è. Il leader d'Italia Viva ha commentato la novità a mezzo Twitter: "Per la quinta volta la Cassazione smentisce i magistrati di Firenze. L'inchiesta Open si sta rivelando uno scandalo ogni giorno più grande. Il tempo è galantuomo, certo, ma quanta pazienza ci vuole".
Nel corso di questi mesi, l'ex premier ha già avuto modo di elencare casi in cui la Cassazione avrebbe smentito chi ha indagato sul caso Open. Il responso della Suprema Corte arriva in relazione alla disposizione del dissequestro di alcuni oggetti di proprietà di Marco Carrai che erano appunto stati sottoposti a sequestro. Ma è chiaro che, al di là della singola circostanza, la pubblicazione di queste motivazioni potrebbero vertere sull'architrave del caso in sé. L'annullamento dei sequestri era già stato annunciato.
La Cassazione ha anche citato un articolo di legge che "espressamente riconosce e consente che le fondazioni di partito possano raccogliere fondi, erogare somme a titolo di liberalità e contribuire al finanziamenti di iniziative".
Ettore Rosato, presidente d'Iv, ha voluto dire la sua sulla pubblicazione delle motivazioni dei dissequestri: "Noi siamo i primi ad aver fiducia nella giustizia ed essere stati oggetto di un palese abuso è stato doloroso e difficile da spiegare. Oggi lo spiega la Cassazione nelle motivazioni dell'ordinanza con cui ha annullato i provvedimenti di quei magistrati che, continuo a pensarlo, non erano guidati dall'interesse della giustizia nel loro lavoro".
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