"Sono su Marte" La sonda twitta la nuova frontiera

InSight ha toccato il suolo alle 20.53 Cinque minuti dopo ha inviato la prima foto

"Sono su Marte" La sonda twitta la nuova frontiera

È fatta. Il lander è atterrato (e pure in anticipo) su Marte. Nessun astronauta a dirlo in diretta, solo un tweet dalla sonda e la supposizione di una differita. Sette mesi di lavoro, sette mesi di odissea nello Spazio e sette (anzi, sei) minuti d'angosciosa attesa terminati bene. Alle 8,52 di ieri sera (ora italiana) la sonda americana InSight ha toccato la superficie del pianeta Marte al termine di una discesa che ha tenuto col fiato sospeso la Nasa e il resto del mondo. Cinque minuti dopo è arrivata la prima foto. Marte darà importanti risposte. Il focus è sui terremoti marziani. Ci faranno comprendere la natura degli strati rocciosi interni del pianeta rosso. E quindi su come si formò, circa 4,5 miliardi di anni fa, più o meno nello stesso periodo in cui si formarono gli altri pianeti rocciosi del sistema solare. Gli studiosi di Marte sono convinti che la struttura del pianeta non sia cambiata molto in tutto questo tempo, a differenza della più turbolenta Terra. Registrando i terremoti potremmo, quindi, scoprire come è fatto un pianeta roccioso poco dopo la sua formazione, un fenomeno frequente nell'Universo dove si formano di continuo nuovi pianeti (rocciosi e gassosi) intorno alle loro stelle di riferimento.

Tutto era stato programmato. Dall'ingresso nell'atmosfera di Marte alle tempeste di sabbia, fino al contatto dei piedi della sonda con la roccia. Ma il segnale liberatorio che ha indicato che l'InSight era arrivata sana e salva ha impiegato otto minuti per giungere al centro di controllo della missione al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. «Con Marte, nulla è mai scontato. Marte è difficile», spiegava domenica il capo della direzione scientifica della Nasa, Thomas Zurbuchen. È la Nasa che ha approvato questa missione di circa un miliardo di dollari, che dovrà studiare il pianeta rosso.

È la prima volta dal 2012 che una sonda prova ad arrivare su Marte, dopo il Curiosity della Nasa, il solo ancora attivo su questo pianeta. Solo gli Stati Uniti sono riusciti a farvi arrivare robot. Russia ed Europa non ce l'hanno fatta: l'ultima sonda a essersi schiantata è la Schiaparelli dell'Esa, nel 2016. InSight si è avvicinata all'atmosfera di Marte alle 11,47 ora della California (le 20,47 in Italia), in modo molto obliquo per evitare di andare letteralmente in frantumi. Il solo sfregamento con l'atmosfera ha fatto salire la temperatura a 1500 gradi. La sonda si è poi spostata a 20mila chilometri orari, cioè quattro volte più veloce di un proiettile di fucile per mirare a un rettangolo di 10 chilometri su 24 chilometri. In relazione al suo punto di partenza sulla Terra, a 480 milioni di chilometri di distanza, «è come centrare un obiettivo a 130mila chilometri di distanza», sottolineano dalla Nasa. Quattro minuti e un centinaio di chilometri più avanti, un paracadute si è aperto automaticamente, frenando brutalmente in discesa. Poi, una volta lasciato cadere lo scudo termico, il carrello ha aperto le sue tre gambe e il paracadute si è staccato. Alle 20,53, circa sei minuti dopo il primo contatto con l'atmosfera, InSight è atterrato su Marte. In questo lasso di tempo, che viene indicato come «i sette minuti di terrore», niente e nessuno ha potuto aiutare InSight a correggere la traiettoria o a rimediare all'eventuale fallimento. Tutto è avvenuto «alla cieca». Da Terra nessuno ha potuto inviare ordini di manovra, ma solo assistere in leggera ma importante differita di otto minuti. La missione della Nasa era partita il 5 maggio dalla base aerea di Vandenberg, in California. L'obiettivo era portare sul Pianeta Rosso una sonda per esplorare le profondità del pianeta e capire la genesi della Terra. Nel progetto c'è anche una parte italiana: uno dei sensori per la guida della missione è stato realizzato da «Leonardo» a Campi Bisenzio, provincia di Firenze: è in grado di calcolare l'orientamento di InSight.

Lander che sarà operativo tra dieci settimane. Ma già tra sette giorni entrerà in funzione «Reis», l'antenna a bordo del lander che indagherà a fondo per due anni, ogni giorno per un'ora. Dunque, non resta che aspettare un po'.

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