Willy Wonka esiste e abita ad Alba, dove ha sede la Ferrero. La «fabbrica di cioccolato» che per celebrare il cinquantesimo anniversario dei Kinder Sorpresa - come corre il tempo quando si smangiucchia un ovetto - si è inventata un'iniziativa promozionale simile a quella che Willy Wonka, il favoloso protagonista del romanzo di Roald Dahl, escogita per spingere le vendite della tavoletta al latte Wonka. Se il personaggio interpretato nelle trasposizioni cinematografiche del romanzo da Gene Wilder (1971) e Johnny Depp (2005) nasconde cinque biglietti dorati nelle confezioni mettendo in palio un tour della sua fabbrica e una fornitura a vita di cioccolato, l'azienda produttrice anche della Nutella ha deciso di infilare negli ovetti della serie Kinder Sorpresa Natoons cinquanta «kinderini» dorati. Chi li troverà potrà partecipare con la sua famiglia a un viaggio ad Alba e visitare il cosiddetto «laboratorio delle sorprese», dove creativi, designer e ingegneri sfornano le idee collezionabili che finiscono all'interno delle capsule gialle a loro volta inserite in ogni pezzo di Kinder Sorpresa. La speranza è che questo tour non finisca come quello romanzesco immaginato da Dahl, con la sua ironia spesso venata di nero, in cui Wonka, generoso ma anche capriccioso, mette alla prova durante il giro l'integrità morale dei cinque bambini vincitori (e dei rispettivi accompagnatori) eliminando di volta in volta quelli che cadono nei suoi tranelli e alla fine rifiutandosi di dare il premio anche all'ultimo bambino «sopravvissuto». Ma per fortuna ci sono casi in cui la realtà è meglio della fantasia.
Kinder Sorpresa nacque nel 1974 su idea dello stesso Michele Ferrero con la collaborazione di William Salice, che volevano fornire ai bambini la possibilità di godere tutti i giorni del brivido dell'uovo pasquale. Kinder Sorpresa è uno dei prodotti di maggiore successo della linea Kinder, che comprende barrette, merendine e gelati. Il suo successo nel corso di questi cinque decenni è in buona parte dovuto agli oggetti contenuti nell'uovo, di solito di plastica, a volte da montare, spesso con piccoli congegni da far funzionare, sempre e comunque con dettagli molto accurati considerato il costo ridottissimo. Fattori che hanno stimolato il collezionismo da parte degli appassionati - si calcola che siano almeno un milione in tutto il mondo - alcuni dei quali si sono anche presi la briga di catalogare tutte le sorprese e le serie, cosa che la stessa Kinder a lungo ha evitato di fare. Basta girovagare per il web per imbattersi in offerte di interi set di sorprese venduti a prezzi talora non trascurabili. Ogni anno Ferrero, attraverso una divisione dedicata, crea circa 300 nuove sorprese, sviluppate con il supporto di esperti e dopo lunghe fasi di studio, ricerca e rigorosi controlli di sicurezza. Dagli anni Settanta si sono succedute tantissime tipologie di sorprese, con molte serie sviluppate internamente o tramite contratti di licenza, dalle figurine in metallo degli anni Settanta alle serie speciali dipinte a mano degli anni Novanta (come le Tartallegre, gli Happypotami, i Coccodritti, nomi che susciteranno le lacrime di tanti nostalgici boomers, gen X o millennials) fino agli animali natoons e ai supereroi.
Dal 2020 esiste anche Applaydu, una piattaforma digitale accessibile con la scansione di un QR code che propone una serie di attività ludiche e divulgative che «animano» le sorprese con la realtà aumentata. Kinder Sorpresa è venduto in ottanta Paesi del mondo ma non negli Stati Uniti, dove il Federal food, drug, and cosmetic act del 1938 impedisce di introdurre materiale non commestibile all'interno di generi alimentari.
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