Saranno pure 4 «tipi strani» quelli che sul lungo mare di Minori (Costiera Amalfitana) mangiavano «provocatoriamente» un panino per protestare contro le chiusure. Ma cosa vogliamo dire del sindaco indigeno che, spalleggiato dalle forze dell'ordine, ha scaraventato via il tavolino del «picnic fuori legge»?
Si è scoperto poi che i 4 paninari sono commercianti costretti da mesi a tenere chiusi i propri locali, non incassano un euro e non hanno visto il becco di un «ristoro»: lavoratori senza lavoro a cui gli ayatollah del lockdown (tutta gente che a fine mese ha lo stipendio assicurato) ha scippato la dignità e la sicurezza di un guadagno che nessuna elemosina di Stato può sostituire; insomma, persone che qualche ragione per essere arrabbiate ce l'hanno e che per «protestare» avevano scelto - addirittura - di fare merenda en plein air. Una «trasgressione» da affamati di giustizia più che da untori di contagio. E invece tanto è bastato per additarli a criminali-Covid di un'epoca dove ormai la sindrome da coronavirus ci ha fatto perdere ogni senso delle proporzioni. Così anche ieri, vigila di Pasqua, è tornata in scena la solita recita dai contorni grotteschi.
È quindi scattato il «Piano straordinario di controlli» predisposto dal Viminale per il weekend pasquale con «70 mila agenti delle forze dell'ordine» chiamati a fare «prevenzione anti-terrorismo» e «soprattutto» (!) a «monitorare il rispetto delle misure anti-Covid legate alla istituzione - fino a domani - dell'area rossa su tutto il territorio nazionale».
«L'attenzione maggiore - ribadiscono dal Viminale - sarà riservata, come già un anno fa, alle verifiche sulle misure di contenimento del contagio. Osservate speciali saranno le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, i parchi, le spiagge: il timore è che i cittadini, stanchi di restrizioni ormai in vigore da molto tempo, si lascino un po' andare abbassando pericolosamente la guardia».
«Verifiche rigorose - precisano le linee guida dettate dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - riguarderanno strade e autostrade, ma anche stazioni, porti ed aeroporti».
A marzo in tutta Italia le persone controllate sono state complessivamente più di 3 milioni e 130 mila (+13,4% rispetto a febbraio), delle quali 48.035 sanzionate amministrativamente: un numero che in «zona Pasqua» è ora destinato ad aumentare sensibilmente.
«Quello che ci preoccupa di più - sottolinea all'Adnkronos il vicequestore Alessandro Carini del Servizio controllo del territorio della polizia - è sorprendere persone che, con leggerezza imperdonabile, si sottraggono agli obblighi di isolamento domiciliare dopo un tampone positivo e, invece di rimanere in casa, se ne vanno in giro come se nulla fosse. In questo caso si tratta di un obbligo la cui violazione mette a rischio l'integrità della salute di altre persone e per cui si rischiano serie conseguenze penali. Chi è sottoposto a quarantena e magari invece si mette in viaggio o prende un aereo viene subito individuato. Ogni giorno vengono bloccate tra le dieci e le quindici persone sottoposte a quarantena e che invece sono in giro per il paese».
L'ultimo decreto, quello del 12 marzo, fissa molti limiti agli spostamenti, lasciando - sempre fino a Pasquetta compresa - la possibilità di fare visita ad amici e parenti verso «una sola abitazione privata e una volta sola al giorno», tra le 5 e le 22. Non mancano gli aspetti paradossali, come quello del «no» allo spostamento tra regioni italiane, ma del «sì» ai viaggi all'estero.
Particolare che non è sfuggito ai 4 «tipi strani» di Minori che, al cospetto del sindaco «scaraventatore di tavoli» e delle forze dell'ordine dalla multa facile, hanno fatto sommessamente notare: «Ma come, durante il lockdown pasquale si può prendere l'aereo, ma è vietato mangiare un panino sotto casa?». Si attende risposta.
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