Sos Zaporizhzhia: "Razzi sui reattori"

L'Aiea: "Esplosioni a pochi metri dalla centrale". Zelensky a Macron: "Va smilitarizzata"

Sos Zaporizhzhia: "Razzi sui reattori"

Questione «di metri, non di chilometri». I missili della guerra in Ucraina continuano a cadere a un passo dai reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia, facendo temere il peggio: l'incidente nucleare. Per questo, «dopo consultazioni con i leader mondiali», con l'obiettivo di arrivare a una zona di protezione e sicurezza dell'impianto, ieri è scattata l'ispezione dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto in un colloquio al telefono con il francese Emmanuel Macron che la centrale venga demilitarizzata.

Nei giorni scorsi e nelle ultime ore si è sfiorato il disastro dopo i ripetuti bombardamenti che si sono pericolosamente avvicinati all'impianto. Un disastro mancato solo per «fortuna», ha spiegato ieri il direttore generale dell'Aiea, l'argentino Rafael Mariano Grossi, per sottolineare i pericoli elevati che ancora si corrono: «Siamo stati fortunati che non si sia verificato un incidente nucleare potenzialmente grave. Alcune esplosioni sono avvenute vicino ai reattori. La prossima volta potremmo non essere così fortunati. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per assicurarci che non ci sia una prossima volta».

Gli esperti dell'Aiea sono al lavoro per valutare l'impatto dei missili caduti a un passo dalla centrale nucleare più grande d'Europa, che da marzo è sotto il controllo russo, nonostante il suo funzionamento resti sotto la responsabilità ucraina, con lo staff di Kiev che lavora sul posto. I sei reattori della centrale sono spenti dall'estate e in funzione ne restano due, con il solo scopo di alimentare i sistemi di sicurezza. «Anche se non vi è stato alcun impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza e protezione nucleare dell'impianto - ha aggiunto Grossi - i bombardamenti si sono avvicinati pericolosamente».

Tra le parti in conflitto è il solito rimpallo di responsabilità. Secondo la società statale russa per l'energia atomica, Rosatom: «Kiev crede chiaramente che un piccolo incidente nucleare sarebbe accettabile». Mosca chiama in causa l'Aiea, chiedendole di indicare «chiaramente e senza ambiguità coloro che compiono questi attacchi», cioè di puntare il dito sull'Ucraina: «È arrivato il momento di chiamare le cose con il loro nome» spiega la portavoce degli Esteri Maria Zakharova.

Kiev ribatte attraverso il consigliere del Ministero della Difesa ucraino, Yuriy Sak: «Il bombardamento di Zaporizhzhia è la tattica russa per interrompere le forniture di energia agli ucraini, gli attacchi durante il fine settimana equivalgono a una campagna genocida per privare i cittadini dell'elettricità e far congelare gli ucraini fino a che muoiono».

L'Aiea non attribuisce responsabilità: «Chiunque stia bombardando la centrale di Zaporizhzhia sta correndo enormi rischi e giocando d'azzardo con la vita di molte persone».

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